Crescono le possibilità di individuare soluzioni che superino le criticità legate al primo popolamento dell’Albo dei gestori della crisi di impresa.  A darne notizia è stato il presidente del Consiglio nazionale dei Commercialisti, Elbano de Nuccio, a margine del convegno “Gli adeguati assetti organizzativi: i doveri e le responsabilità dell’organo ammnistrativo e di controllo”, svoltosi ieri ad Ancona, organizzato dallo stesso Consiglio nazionale con l’Ordine anconetano della categoria e con l’Unione degli Ordini delle Marche, oltre che con Confindustria e Camere di commercio regionali e con i locali Ordini degli Avvocati e dei Consulenti del lavoro.

Secondo de Nuccio, grazie all’interlocuzione diretta del Consiglio nazionale dei Commercialisti – assieme a quelli degli Avvocati e dei Consulenti del lavoro – con il Viceministro della Giustizia Francesco Paolo Sisto, “si stanno creando le condizioni perché ci sia una nuova circolare interpretativa, presumibilmente entro i prossimi dieci, quindici giorni, che molto probabilmente supererà gli ostacoli sul primo popolamento posti dalla precedente circolare”. In particolar modo, si sta ragionando “sull’ampliamento del termine per considerare gli incarichi ricevuti dai colleghi che prima era limitato al quadriennio 2015-2019 e che potrebbe far rientrare tutti i colleghi che hanno incarichi in corso fino alla data di primo popolamento”. Una soluzione che, sottolinea il numero uno dei commercialisti, “metterebbe in sicurezza tanti colleghi che così non sarebbero obbligati a svolgere un’attività di formazione suppletiva”.

Altra questione al centro del confronto con il Ministero della Giustizia è quella legata all’interpretazione delle linee guida emanate dalla Scuola superiore della magistratura sui requisiti per le 40 ore di formazione. “Il nostro obiettivo – ha spiegato – è quello di rendere immediatamente fruibili i corsi di 40 ore per coloro i quali non hanno i requisiti nella fase di primo popolamento”. De Nuccio ha sottolineato come il Viceministro Sisto “si è subito attivato per smussare le criticità di prima applicazione che creano obiettivamente disagio sia ai commercialisti che a avvocati e consulenti”.

IL CONVEGNO

Quello svoltosi ad Ancona è stato un convegno che ha visto una grande partecipazione. Al centro delle riflessione dei diversi relatori innanzitutto il ruolo dell’imprenditore, che opera in forma societaria o collettiva. È lui ad avere il dovere di istituire un assetto organizzativo, amministrativo e contabile adeguato alle dimensioni e alla natura dell’impresa, anche in funzione della rilevazione tempestiva della crisi dell’impresa e della perdita della continuità aziendale, nonché di attivarsi senza indugio per l’adozione e l’attuazione di uno degli strumenti previsti dall’ordinamento per il superamento della crisi e il recupero della continuità aziendale.

La platea del convegno

Dopo un’analisi delle criticità delle norme di legge su cui s’incardina il modello di controllo, i relatori hanno affrontato le principali problematiche connesse al funzionamento degli adeguati assetti, iniziando con l’istituzione dell’assetto organizzativo, proseguendo con l’illustrazione degli strumenti della migliore tecnica di amministrazione aziendale, attraverso i quali si snoda l’organizzazione delle risorse umane e materiali, e terminando con l’esposizione dei presidi e dei controlli che assicurano la corretta e tempestiva rilevazione e comunicazione dei fatti di gestione e la loro sintesi in bilancio.

Infine, sono stati richiamati i primi interventi della giurisprudenza sul tema, mettendo in luce come adeguati assetti, oltre ad essere strumento di gestione e di virtuosa performance di un’impresa in bonis, costituiscono preziosi fari anticipatori di possibili crisi e perdita di continuità aziendale.

Le relazioni hanno dimostrato come il bilancio, il budget e il cash flow, redatti almeno su base semestrale, come impone l’art. 2381 del Codice civile per Spa e Srl, ma più puntualmente con la periodicità richiesta dalla natura dell’attività imprenditoriale, siano diventati, con l’introduzione a partire dal 16 marzo 2019 del nuovo art. 2086 del Codice civile, necessari strumenti di gestione di tutte le PMI.

IL PROGETTO “INCONTRIAMOCI” NELLE MARCHE

Prima del convegno, si è tenuta ad Ancona una nuova tappa del progetto “INCONTRIAMOCI” del Consiglio nazionale dei commercialisti, un tour dei vertici nazionali per condividere con i quadri dirigenti territoriali della categoria obiettivi e strategie.

De Nuccio, accompagnato dalla Consigliera nazionale marchigiana Eliana Quintili, ha incontrato l’Unione regionale degli Ordini dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili, a cui ha esposto le linee di intervento del Consiglio nazionale per il rafforzamento del ruolo del commercialista a livello sociale e professionale. Nel corso dell’incontro, de Nuccio ha anche raccolto le indicazioni e le osservazioni dei presidenti marchigiani per migliorare l’azione del Consiglio nazionale nell’ambito di un percorso di ascolto e condivisione.

 

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