«Insieme per una professione affidabile», ha detto Gerardo Longobardi, presidente del Consiglio nazionale dei Dottori commercialisti e degli Esperti contabili, ai rappresentanti dei 45 Ordini territoriali che il 6 maggio hanno partecipato all’Assemblea degli Ordini dell’Italia centrale presso il Palacongressi di Rimini.
L’incontro era aperto alla partecipazione di tutti gli Ordini territoriali che, infatti, hanno colto al volo l’invito, complice la concomitanza con il convegno nazionale dedicato alla delega fiscale e ai controlli societari. E così, insieme a molti presidenti degli Ordini del centro, erano presenti anche diversi rappresentanti del nord e del sud Italia. Sul palco, insieme al presidente, hanno preso posto il vicepresidente Davide Di Russo, il segretario Achille Coppola, il tesoriere Roberto Cunsolo, mentre in sala c’era la maggior parte degli altri consiglieri nazionali.
«La scelta di fare incontri con gli Ordini sui territori» ha affermato Longobardi «deriva dalla volontà di creare momenti di ascolto non solo per condividere i programmi del Consiglio nazionale in funzione delle effettive necessità degli iscritti, ma anche per discutere ed approfondire le problematiche specifiche della nostra professione, declinandole in chiave locale».
Uno dei punti qualificanti del programma di mandato di questo Consiglio nazionale al servizio degli Ordini territoriali, infatti, riguarda proprio la valorizzazione dell’Assemblea dei presidenti, declinata in chiave locale per discutere ed approfondire le problematiche specifiche della professione nelle varie aree territoriali del Paese.
La professione nel centro Italia coinvolge 6 regioni e 41 Ordini territoriali a cui sono iscritti 35.117 commercialisti, di cui il 33% di donne e il 20,1% di giovani under 40, senza dimenticare i 4.666 praticanti.
«Prima di tutto» ha proseguito Longobardi «abbiamo accolto la necessità degli Ordini, soprattutto di quelli meno strutturati e con poche centinaia di iscritti, di essere accompagnati dal Consiglio nelle quotidiane attività di segreteria, su tematiche delicate come la trasparenza e l’antiriciclaggio. Ma in questa sede, voglio dire soprattutto che dobbiamo garantire opportunità di lavoro ai tirocinanti e agli iscritti under 40 a cui è stata già dimezzata la quota annuale, ma è evidente a tutti che questo non può bastare».
Il presidente dei commercialisti ha poi sottolineato il cambio di passo che il Consiglio nazionale ha realizzato nei rapporti con le Istituzioni. «Siamo di nuovo presenti nel dibattito su tutte le principali questioni che riguardano la nostra professione» ha detto ancora il presidente dei commercialisti, proprio a partire dalla delega fiscale. «Nelle audizioni parlamentari e nelle interlocuzioni con l’Agenzia delle Entrate, l’impegno prioritario è e continuerà ad essere quello di continuare ad interloquire con propositività, focalizzandoci sui temi di immediato interesse della categoria. C’è ormai un grande credito nei nostri confronti, siamo percepiti come affidabili dalla testa ai piedi, dai rami alle radici e per questo motivo ognuno deve fare la sua parte a livello nazionale e locale. Siamo qui per ascoltarvi».
Nel frattempo, i commercialisti dovranno avere la forza di eliminare le cosiddette “mele marce” che rovinano la reputazione di tutta la categoria. «Dobbiamo marginalizzare chi discredita la nostra professione e il nostro lavoro» ha proseguito Longobardi «ma dobbiamo farlo con serenità. E da questo punto di vista, infatti, il Regolamento di disciplina che abbiamo recentemente approvato è molto garantista».
All’incontro ha partecipato anche Giorgio Sganga, presidente della Fondazione nazionale di categoria, che ha anticipato i dati del Rapporto 2015 sull’Albo dei Dottori commercialisti e degli Esperti contabili, sottolineando «il decremento dei redditi professionali per il sesto anno consecutivo» nonché «la discrasia tra uomini e donne», ma soprattutto «tra giovani e anziani», senza dimenticare «il ruolo e la capacità della Fondazione di veleggiare in sintonia con il Consiglio nazionale».
Successivamente sono intervenuti diversi presidenti degli Ordini territoriali che hanno messo sul piatto alcuni problemi in cui si imbattono quotidianamente come l’assicurazione professionale, la formazione, l’antiriciclaggio, i numerosi adempimenti a carico dei professionisti. A tali quesiti hanno risposto il presidente e i consiglieri nazionali che hanno anche illustrato alcuni dei progetti finora messi in campo come le Scuole di alta formazione e il software per la gestione del mandato professionale, solo per citare i più recenti.
L’Assemblea si è chiusa con molti propositi, il più importante dei quali è certamente rappresentato dall’impegno della categoria non solo a favore dei giovani under 40, ma anche dei tirocinanti i cui numeri sono in costante diminuzione. Per il presidente dei commercialisti di Rimini Bruno Piccioni, infatti, “i giovani risultano fortemente penalizzati. L’unica strada percorribile è avere il coraggio di ascoltare le cose che ci suggeriscono”. E di metterle in pratica.

Please follow and like us:
Pin Share
Leggi anche

STAI CERCANDO