Il Consiglio nazionale dei commercialisti esprime grande soddisfazione per il superamento, in sede di dibattito parlamentare, dell’emendamento governativo al disegno di legge Grasso sulla corruzione, definito nei mesi scorsi dalla categoria una norma “ammazza amministratori”. Con l’intento di garantire una rotazione degli incarichi, l’emendamento governativo puntava in sostanza ad impedire all’Amministratore giudiziario di gestire contemporaneamente più aziende sequestrate. Cosa che, secondo il presidente nazionale dei commercialisti, Gerardo Longobardi, “avrebbe di fatto disincentivato qualificati professionisti a lavorare nel settore investendovi tempo, risorse umane e finanziarie”.
“La nostra idea – prosegue Longobardi – è che una rotazione dei professionisti nella gestione dei compendi sequestrati debba essere ovviamente assicurata, non però con meccanismi rigidi e inadeguati, ma assicurando un reale allargamento della platea dei professionisti coinvolti in questa funzione. Il testo riformulato dall’onorevole Rosy Bindi, che sostituisce quello dell’esecutivo, recepisce ora questa nostra impostazione sulla quale, del resto, solo pochi giorni fa si erano trovati d’accordo nel corso del nostro Congresso nazionale i massimi esperti del settore, a cominciare dal Procuratore nazionale antimafia, Franco Roberti. Si tratta di una grande vittoria per quanti, come il Consiglio nazionale, si battono per una gestione sempre più efficace dei beni sequestrati alle mafie, nell’interesse esclusivo della collettività”.
Un impegno su questo fronte, quello dei commercialisti, testimoniato anche dalla approvazione, da parte del Consiglio nazionale della categoria, delle “Linee guida in materia di amministrazione giudiziaria dei beni sequestrati e confiscati”.
“L’aggressione ai patrimoni illeciti tramite i fondamentali strumenti del sequestro e della confisca – spiega il consigliere nazionale delegato alla materia, Maria Luisa Campise – costituisce un indispensabile mezzo di contrasto alla criminalità organizzata. La rilevanza della tematica impone una rigorosa e seria gestione dei beni dal momento del sequestro sino alla confisca definitiva, gestione che coinvolge inevitabilmente il commercialista chiamato a svolgere la funzione di amministratore giudiziario o di coadiutore dell’Agenzia Nazionale. Le linee guida che abbiamo appena approvato sono state pensate per supportare non solo i professionisti che già svolgono questa funzione, ma anche e soprattutto chi intenderà svolgerla in futuro. Esse offrono soluzioni operative che ci auguriamo possano essere condivise, con il supporto dei nostri Ordini locali, su tutto il territorio nazionale. Siamo convinti che la semplificazione delle procedure di amministrazione e la loro divulgazione consentiranno di accelerare la gestione e quindi la destinazione degli enormi patrimoni sequestrati e confiscati, a tutto beneficio della collettività”.
Responsabile Ufficio stampa del Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili
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