Il Consiglio e la Fondazione nazionali dei commercialisti hanno pubblicato il documento “Principali incentivi agli investimenti alla luce della legge di bilancio 2023”, che analizza i principali incentivi a supporto degli investimenti attualmente a disposizione delle imprese, esaminandoli in relazione alle principali caratteristiche in termini di intensità di aiuto, requisiti oggettivi e soggettivi, modalità di accesso.

L’elaborato – redatto dai ricercatori Roberto De Luca e Nicola Lucido per l’area di delega Finanza Aziendale alla quale è delegato il consigliere nazionale Antonio Repaci –  oltre a proporre alcuni esempi operativi, tratta le principali criticità di tali meccanismi di aiuto, a partire dalla possibilità di cumulabilità e dal loro impatto fiscale.

In primo luogo, si focalizza l’attenzione sul credito d’imposta per l’acquisto di beni strumentale, analizzandone l’evoluzione nel tempo e le aliquote agevolative previste, approfondendo anche la distinzione tra le diverse tipologie di beni previste dalla norma (materiali, immateriali, funzionali al paradigma “industria 4.0”, orientati alla transizione ecologica).

Il documento approfondisce anche il tema delle agevolazioni per investimenti nel Mezzogiorno e nelle Zone Economiche Speciali (“ZES”), definendo i requisiti oggettivi da rispettare (es.: il carattere di novità dell’iniziativa), i limiti di importo massimo degli investimenti, individuando altresì l’aliquota di credito di imposta da applicare in base alla localizzazione dell’intervento e alle caratteristiche del beneficiario (soprattutto in termini di dimensione di impresa).

Ulteriore misura analizzata è la cosiddetta “Nuova Sabatini”, la cui dotazione finanziaria è stata incrementata ad opera della Legge di Bilancio 2023.  

L’elaborato approfondisce anche le novità relative alle agevolazioni previste per i programmi di ricerca e sviluppo realizzati dalle imprese, in relazione ai quali l’intensità di aiuto, gli importi massimi e le intensità di aiuto variano in base alle attività cui si riferiscono.

In relazione alle attività di ricerca e sviluppo, vengono inoltre approfonditi gli aspetti relativi ai beneficiari (soprattutto in termini di localizzazione e dimensione aziendale), le spese ammissibili, nonché gli oneri documentali e procedurali necessari per l’accesso alle agevolazioni.

Il documento si sofferma altresì sulle modalità di calcolo della dimensione aziendale in base a quanto previsto dalla normativa comunitaria, fornendo esempi pratici sia in riferimento alla tempistica di superamento delle soglie che in relazione ai vari rapporti di collegamento/associazione tra imprese.

L’ultimo aspetto trattato riguarda la possibilità di cumulo tra le diverse misure agevolative, alla luce della norma, degli orientamenti comunitari e dei più recenti documenti di prassi emanati dall’Agenzia delle Entrate in materia.

 

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