La sicurezza sul lavoro non è solo un insieme di norme di legge da osservare per evitare sanzioni ma, soprattutto, un bene prezioso per tutti che deve essere tutelato con azioni adeguate messe in atto in primo luogo dal datore di lavoro, finalizzate ad eliminare i rischi sul lavoro e garantendo che il lavoratore possa tutti i giorni tornare a casa senza aver riportato infortuni o subito effetti nocivi. È da questo impegno comune e dalla serietà con cui lo si affronta che dipende anche il progresso civile di una società, oltreché la possibilità per ogni azienda di maturare nel corso del tempo un vantaggio competitivo.
In passato, la sicurezza nei luoghi di lavoro era un compito esclusivo del datore di lavoro. Con l’avvento del D.Lgs.19 settembre 1994, n.626, e da ultimo con il nuovo D.Lgs. 9 aprile 2008, n.81, modificato dal D.Lgs. 3 agosto 2009, n. 106, è stata invece affermata la nuova cultura della prevenzione dei rischi, basata sul concetto fondamentale che tutti i soggetti aziendali – quindi anche lo stesso lavoratore – devono attivamente cooperare tra di loro, al fine di favorire il radicamento di un nuovo modo di fare sicurezza incentrato, in particolare, su diversi elementi fondamentali: il ruolo attivo del lavoratore, la priorità dell’informazione e la formazione, lo sviluppo di un processo sistematico di valutazione dei rischi e dell’organizzazione aziendale della sicurezza. Pertanto si è passati dal concetto di sicurezza come mero obbligo a quello più enfatizzante di sicurezza valore.
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