L’onorevole Luigi Marattin

“In una diretta Facebook di questa mattina, l’onorevole Luigi Marattin ha affermato che la concertazione per il Governo significa interloquire con la rappresentanza dei vari settori, una regola che vale per tutte le categorie. Quando il governo prende delle decisioni, ha affermato, non è che se ne frega dei commercialisti, è che discute con la rappresentanza istituzionale. Se poi la rappresentanza non si muove d’accordo con la grande maggioranza degli iscritti questo è un problema che non riguarda la politica. Sono dichiarazioni, quelle di Marattin, irricevibili, oltre che infondate”. E’ quanto afferma il  presidente del Consiglio nazionale dei commercialisti, Massimo Miani.

“La realtà è esattamente opposta a quella esposta da Marattin”, prosegue il numero uno dei commercialisti, “dal momento che la politica è del tutto sorda alle istanze dei commercialisti e più in generale delle libere professioni. La politica non dà risposte, non ascolta richieste che scambia sistematicamente per interessi corporativi ma che in realtà sono nella stragrande maggioranza dei casi proposte di buon senso provenienti da professionisti qualificati, tutti i giorni in campo al fianco dei settori produttivi del Paese”.

“La totale incapacità di ascolto della politica nei confronti dei professionisti – afferma ancora Miani – viene maldestramente spacciata da Marattin come incapacità della rappresentanza della categoria e dunque del Consiglio Nazionale di farsi portavoce delle istanze dei commercialisti. Marattin non sa, il che sarebbe grave, o dimentica, il che sarebbe ancora più grave, che il nostro Consiglio nazionale ha presentato al Governo e alla Commissione Finanze del Senato ben 25 pagine di emendamenti al Decreto Cura Italia, comprensivi di relazione illustrativa, che i commercialisti tutti avrebbero gran piacere di vedere approvati al più presto, ma che, ad oggi, sono stati del tutto ignorati da quella stessa politica che, a parole, dice di voler essere vicina ai professionisti ma che, nei fatti, finisce quasi sempre per ostacolarli. L’impedimento per i commercialisti di presentare le domande all’INPS per il bonus di 600 euro per autonomi e professionisti, da noi denunciato sin dall’approvazione del decreto, non è che l’ultimo esempio in ordine di tempo”.

“In ogni caso – conclude Miani – da rappresentante istituzionale della categoria, formulo all’onorevole Marattin una proposta che, garantisco, mette d’accordo vertice e base dei commercialisti: si impegni per far ottenere alla nostra categoria le esclusive su alcune attività previste dall’articolo uno del nostro ordinamento professionale, quali ad esempio le dichiarazioni e gli adempimenti fiscali, così come peraltro più volte sancito dalla Corte di Cassazione. L’onorevole Marattin, se vuole, può impegnarsi con noi su questo fronte: fa parte di un partito che sostiene la maggioranza di Governo, il suo contributo potrebbe essere prezioso. Se la politica vuole davvero dialogare, noi siamo qui”.

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