Superare i limiti della frammentazione del settore, mettendo in campo superbonus che favoriscano le aggregazioni e le fusioni e la patrimonalizzazione delle PMI della filiera. Sono le indicazioni dei commercialisti per la ripartenza del settore turistico, avanzate nel corso del webinar “Destinazione Sud: turismo e riequilibrio”, svoltosi il 10 maggio, organizzato dal Consiglio nazionale della categoria, al quale ha preso parte, tra gli altri, il ministro Massimo Garavaglia.

“Dopo il drammatico choc subito dal settore a causa dell’emergenza pandemica – ha affermato il Segretario del Consiglio nazionale dei commercialisti, Achille Coppola -, c’è bisogno di un salto di qualità nella sua organizzazione e nella sua offerta. Le misure previste dai vari decreti per sostenerlo in questo anno di pandemia sono state utili, sebbene inevitabilmente parziali, ma per il medio – lungo periodo c’è bisogno di interventi strutturali che si pongano come obiettivo primario quello di superare la frammentazione del settore che riguarda sia gli operatori che il mercato”. Interventi “ancor più necessari al Mezzogiorno d’Italia, dove l’offerta turistica fatica maggiormente a raggiungere standard organizzativi e qualitativi accettabili”.

Superare le barriere ostacolo per le PMI

Secondo Coppola “è importante superare le barriere che sono di ostacolo alle imprese di medio piccole dimensioni. E’ prioritario favorire l’integrazione fra le imprese attraverso club di prodotto, distretti, modelli reticolari, costituendo reti di impresa o forme aggregative analoghe per condividere investimenti e competenze specialistiche”. Per il Segretario del Consiglio nazional dei commercialisti bisognerebbe anche “rilanciare i “Contratti di sviluppo”, dando priorità di incentivo a progetti promossi da partenariato pubblico – privato, di ambito territoriale almeno provinciale, sostenuti da operatori finanziari qualificati”.

“Le strutture ricettive – ha aggiunto il Consigliere nazionale dei commercialisti Giuseppe Laurino – devono adottare modelli di business flessibili e resilienti anche facendo leva sugli strumenti digitali per potenziare la creazione di esperienze di viaggio su misura e il livello di fidelizzazione dei clienti. In questo contesto i commercialisti intendono sostenere le imprese, le istituzioni e gli operatori del settore turistico. Molti dei cambiamenti imposti ai modelli di business e all’offerta turistica dal COVID-19 non vanno dispersi, ma utilizzati come acceleratori per l’evoluzione del settore in una logica di medio lungo termine. Sostenibilità e digitalizzazione potranno contribuire a supportare le dinamiche dell’offerta turistica”.

Un pacchetto di proposte della categoria

Nel corso del convegno i commercialisti hanno presentato un pacchetto di proposte per la ripartenza del settore turistico, a cominciare da quella di un azzeramento o riduzione significativa, per l’intero anno 2021, dei contributi previdenziali e assistenziali, sia a carico dell’azienda che a carico del lavoratore, sui contratti di lavoro dipendente, sia stagionale che non, delle strutture alberghiere e degli intermediari del turismo. Sul fronte della finanza per le famiglie, la categoria professionale propone poi una rimodulazione sotto forma di oneri deducibili nella dichiarazione dei redditi per l’intero 2021 e 2022, del “Bonus Vacanze”. Per le imprese dovrebbe essere immediato il pagamento da parte di Invitalia, Regioni, Ministeri e altri Enti, per le rendicontazioni di spesa per stati di avanzamento e semplificazioni nelle procedure di istruttoria, con tempi rapidi e certi. Il pacchetto messo a punto dai commercialisti prevede anche una fiscalità di vantaggio per il settore per il biennio 2021e 2022 con una riduzione dell’aliquota IVA, l’esenzione degli importi IMU, TARSU e TARES per gli immobili strumentali alle attività ricettive e alle agenzie di viaggio e infine l’esenzione IRAP.

 

 

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