Un accordo che permetterà ai commercialisti di avere nuove opportunità e sviluppare ulteriori sinergie professionali. È quello siglato lo scorso 17 maggio dagli Ordini dei dottori commercialisti ed esperti contabili di Napoli e Brescia, presieduti rispettivamente da Vincenzo Moretta e Michele de Tavonatti, che hanno dato vita all’Osservatorio Nord-Sud.

Il nuovo istituto è stato presentato nel corso della XVII edizione di “Spring in Naples”, convegno di fiscalità comunitaria e internazionale promosso, tra gli altri, dal Consiglio nazionale dei commercialisti e dagli Ordini di Napoli e Brescia, quest’anno dedicato alla digital economy e alle prospettive di sviluppo dell’economia mondiale. Obiettivi dell’Osservatorio saranno quelli di creare sinergie territoriali attraverso una collaborazione aperta alle Istituzioni, all’Agenzia delle Entrate, a imprese ed associazioni, coinvolgendo le Università e gli altri Ordini professionali su tematiche che riguardano l’economia, il diritto internazionale e l’innovazione.

“Con questo accordo – ha commentato Vincenzo Moretta, presidente dei commercialisti di Napoli –, mettiamo a disposizione dei nostri iscritti un patrimonio cognitivo e le migliori esperienze italiane ed estere in settori innovativi. Avremo maggiore specializzazione, condivisione delle esperienze e collaborazione tra Ordini professionali e Università”.

“Con questo accordo suggelliamo il gemellaggio tra gli Ordini di Brescia e Napoli – ha detto Michele de Tavonatti, presidente dei commercialisti di Brescia –. Nonostante le realtà dei nostri Ordini siano diverse sotto molti punti di vista, questo accordo permetterà ai professionisti di avere nuove opportunità e sviluppare ulteriori sinergie”.

Anche Massimo Miani, presidente del Consiglio nazionale dei commercialisti, ha salutato con favore la costituzione dell’Osservatorio: “Anche due strutture professionali di territori molto diversi possono realizzare attività di collaborazione per sviluppare temi importanti. Quello proposto dagli Ordini di Brescia e Napoli è un valido modello per lo sviluppo della professione del futuro perché punta su aspetti di grande innovazione”.

 

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