Il Consiglio nazionale dei commercialisti esprime “vivo apprezzamento” per il disegno di legge presentato dal Senatore Vincenzo Presutto con il quale si propone di introdurre l’obbligatorietà del voto elettronico per le società quotate di cui all’articolo 2325-bis del codice civile.

Secondo il presidente del Consiglio nazionale della categoria, Massimo Miani “l’approvazione del Ddl Presutto costituirebbe un decisivo passo in avanti in termini di trasparenza delle società quotate. Da anni sosteniamo con forza l’urgenza di favorire una maggiore partecipazione dei piccoli azionisti alle decisioni assunte in seno alle quotate e una maggiore trasparenza nella redazione dei documenti di carattere economico-finanziario. Il passaggio dalla facoltatività all’obbligatorietà del voto elettronico sarebbe da questo punto di vista una vera e propria svolta”. “Da tempo – aggiunge il segretario del Consiglio nazionale dei commercialisti, Achille Coppola – portiamo avanti una battaglia in favore dell’azionariato attivo. In alcune quotate c’è oltre mezzo milione di risparmiatori, ben al di sopra del 10% del capitale, cui bisogna finalmente dare voce. La nostra storica richiesta di obbligatorietà del voto elettronico nasce per questo motivo e dalla constatazione che studi e analisi condotti nel tempo hanno evidenziato l’inadeguatezza della nostra regolamentazione nazionale che limita enormemente la partecipazione dei cittadini al mercato dei capitali. Il voto elettronico va reso obbligatorio perché è l’unico concreto strumento in grado di agevolare la presenza e la partecipazione dei risparmiatori nelle scelte delle quotate”. Coppola sottolinea anche come “l’azione finalizzata a favorire l’azionariato attivo e la completezza e la trasparenza dell’informativa finanziaria può trovare proprio nei commercialisti  un ruolo molto importante di guida e orientamento”.

Nella relazione illustrativa, il senatore Presutto spiega che “il disegno di legge mira a rendere obbligatorio, per le società quotate di cui all’articolo 2325-bis del codice civile, di prevedere all’interno del proprio statuto l’utilizzo di mezzi elettronici al fine di consentire una o più delle seguenti forme di partecipazione all’assemblea: a) la trasmissione in tempo reale dell’assemblea; b) l’intervento in assemblea da altra località mediante sistemi di comunicazione in tempo reale a due vie; c) l’esercizio del diritto di voto prima dell’assemblea o durante il suo svolgimento, senza che sia necessario designare un rappresentante fisicamente presente alla stessa”.

 

 

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