È stato inaugurato ufficialmente nei giorni scorsi a Roma l’anno disciplinare 2020 del Consiglio di Disciplina Nazionale (CDN) del Consiglio nazionale dei dottori commercialisti e degli esperti contabili. Nel corso della cerimonia, il presidente del CDN, Fabrizio Franchi, ha consegnato nelle mani del presidente nazionale della categoria, Massimo Miani, il Report contenente l’attività svolta nel 2019.

Il Consiglio di Disciplina Nazionale dei commercialisti è composto da 12 membri: Fabrizio Franchi (presidente), Giuseppe Laurino (segretario), Antonio Borrelli, Alessandro Clò, Pierluigi Coccia, Vito Montanaro, Francesco Muraca, Remigio Sequi, Antonio Sidoti, Francesco Tedesco, Eugenio Testoni e Athos Vetrini.

Lo scorso anno, il CDN del Consiglio nazionale dei commercialisti ha trattato 105 ricorsi disciplinari. Nello stesso periodo sono pervenuti, dopo essere stati istruiti dal Ministero della Giustizia, 96 ricorsi. Dei 105 ricorsi trattati, con riguardo al tipo di sanzione impugnata, 22 sono relativi ad impugnazione di censure; 57 ad impugnazione di sospensioni; 14 sono impugnazioni di radiazioni; 9 sono impugnazioni di archiviazione esposti; 1 riguarda l’impugnazione di un richiamo e 2 riguardano l’impugnazione di delibere di rigetto di istanza di ricusazione.

I Consigli di Disciplina Nazionali sono stati istituiti dal DPR 137/2012, il Regolamento che ha riformato profondamente gli Ordinamenti professionali in tema di pubblicità, assicurazione, tirocinio, formazione continua e procedimento disciplinare. Il Regolamento ha sancito il principio di separazione tra gli organi disciplinari e quelli amministrativi nell’autogoverno degli Ordini, disponendo che l’esercizio della funzione disciplinare, a livello territoriale e nazionale, sia svolta in via esclusiva non più dagli Ordini territoriali e dai Consigli Nazionali, ma dai Consigli di Disciplina territoriali e dai Consigli di Disciplina Nazionali.

L’attuale Regolamento del CNDCEC prevede che il CDN sia composto da un numero di componenti variabile da 6 a 15, oltre che da tre membri supplenti, tutti nominati dal CNDCEC tra i suoi componenti e tra gli iscritti all’Albo con almeno 10 anni di anzianità di iscrizione, con comprovata esperienza in ambito disciplinare, liberi da provvedimenti disciplinari definitivi o da sentenze penali, anche non definitive. Il CDN, che svolge la funzione di organo disciplinare di secondo grado, tratta e decide dei ricorsi proposti dagli iscritti all’Albo contro i provvedimenti disciplinari emessi a loro carico dai Consigli di Disciplina territoriali istituiti presso i 131 Ordini della categoria.

“La funzione disciplinare costituisce una delle più complesse e delicate attribuzioni tra quelle tradizionalmente affidate dall’ordinamento giuridico al sistema ordinistico delle professioni intellettuali – afferma il presidente del Consiglio Nazionale Massimo Miani –. L’attribuzione di simili poteri trova fondamento e giustificazione nell’interesse generale di garantire l’effettiva permanenza nel consesso professionale solo dei soggetti giudicati idonei allo svolgimento della professione, a tutela del suo corretto esercizio”.

“Non si tratta di una semplice prerogativa – ha aggiunto il presidente del CDN Fabrizio Franchi –, ma dell’esercizio di un potere-dovere da parte dell’Ordine professionale diretto a conservare, attraverso il rispetto e l’osservanza dei doveri individuati dalla legge e dall’etica professionale, il patrimonio morale della comunità professionale a beneficio dell’intera collettività”. 

“Un plauso va ai componenti degli organi disciplinari territoriali, chiamati all’esercizio di una funzione fondamentale per la tutela e la valorizzazione della Professione – ha spiegato Giorgio Luchetta, vicepresidente del Consiglio nazionale dei commercialisti delegato alla Deontologia –. Con impegno ed abnegazione svolgono questa importante attività, affidata loro dal Tribunale nel cui circondario ha sede il Consiglio dell’Ordine locale, su cui si fonda la giustizia domestica dei commercialisti, che svolgono sottraendo impegno ed energie alla loro attività professionale”.

Da quest’anno, come già annunciato dal CNDCEC, i Consigli di disciplina territoriali avranno a disposizione un nuovo strumento di lavoro. Si tratta del software ProDike, realizzato dal Consiglio Nazionale per la gestione dei procedimenti disciplinari da parte dei Consigli e Collegi di disciplina degli Ordini locali della categoria. All’inizio di quest’anno è partita la fase finale di test presso alcuni Ordini territoriali che stanno sperimentando le funzionalità dell’applicativo per raccogliere le eventuali indicazioni e criticità. Il software, che verrà messo a disposizione gratuitamente, fornirà un ausilio agli organi disciplinari per il corretto espletamento delle incombenze relative alle diverse fasi del procedimento disciplinare.

 

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