La crisi nelle società pubbliche, tra TUSP e CCII” è il titolo del primo documento elaborato dall’Osservatorio Enti pubblici e Società partecipate, istituito lo scorso marzo come Ufficio di diretta collaborazione della Presidenza del Consiglio nazionale dei commercialisti e con il coordinamento scientifico di Davide Di Russo.

“L’Osservatorio – sottolinea il presidente del Consiglio nazionale, Elbano de Nuccio – è nato con l’ambizione di creare un luogo di confronto con alcuni tra i più autorevoli esperti, di varia estrazione professionale e istituzionale, in materia di amministrazioni pubbliche e società a partecipazione pubblica, così da realizzare un’attività di studio e analisi per l’elaborazione di progetti, proposte e suggerimenti, nonché per l’espressione di indirizzi e orientamenti utili a promuovere buone pratiche e soluzioni normative e interpretative di ampio respiro”.

“L’impegno – continua de Nuccio – è quello che l’Osservatorio prosegua nel fornire risposte e chiarimenti su temi di diffuso interesse, nella convinzione che tale supporto possa servire a rassicurare tecnici e operatori, grazie alla indubbia competenza e alla notevole autorevolezza delle personalità che di volta in volta ne vidimeranno i lavori”.

“Con questo primo documento – spiega il coordinatore scientifico, Davide Di Russo – si è inteso risolvere alcune questioni poste dalla normativa speciale del TUSP in materia di crisi e dalla sua interazione con la disciplina generale del Codice della crisi. Segnalo, per rilevanza e prevedibile ricaduta, la tesi di fondo del documento: anche nelle società a controllo pubblico (pur interessate da una disposizione speciale) è solo con il ricorrere di uno stato di crisi (come definito del CCII) che sorge il dovere giuridico di adottare provvedimenti necessari fissato dall’art. 14, TUSP. In presenza di stati di difficoltà anteriori, e quindi in situazioni di mero rischio di crisi, sono invece prospettabili solo buone pratiche, eventualmente sindacabili alla luce della business judgment rule”.

“Pertanto – conclude Di Russo – anche per le società a controllo pubblico (fatti salvi i vincoli fissati dai co. 4 e 5 dell’art. 14 TUSP) vale tendenzialmente quanto stabilito al riguardo dal CCII, una volta preso atto che oggi la normativa generale, sostanzialmente, già di per sé prevede, per tutte le società, un sistema di gestione della crisi e monitoraggio del relativo rischio analogo a quello che il TUSP aveva introdotto, per le società a controllo pubblico, sin dal 2016”.

All’Osservatorio partecipano, oltre al Consiglio nazionale dei commercialisti rappresentato dal presidente Elbano de Nuccio e dai consiglieri nazionali delegati alla materia Cristina Bertinelli Giuseppe Venneri, esponenti di MEF, Ministero dell’Interno, ABI, ANCI, IFEL, Utilitalia, Unioncamere, della Magistratura, dell’Università e delle professioni: Giancarlo Astegiano, Filippo Barbagallo, Salvatore Bilardo, Harald Bonura, Marco Castellani, Antonio Colaianni, Giordano Colarullo, Luigi Di Marco, Rinieri Ferone, Andrea Ferri, Roberto Garofoli, Bernardo Giorgio Mattarella, Tommaso Miele, Veronica Nicotra, Luciano Panzani, Francesca Palisi, Alessandro Pettinato, Riccardo Ranalli, Cinzia Simeone, nonché – in qualità di uditori – Daniela Rota e Stefano Bocchino.

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