Due volumi scaricabili gratuitamente dal sito della Fondazione nazionale dei commercialisti. E’ questo il frutto delle due borse di studio dedicate alla memoria di Liberato Passarelli e Costanzo Iorio, i due commercialisti assassinati barbaramente negli scorsi anni a Castrovillari (Cosenza) e a Foggia, nell’esercizio della professione.
“I vantaggi della cooperazione: “Fare rete” tra le PMI” è il titolo della pubblicazione dedicata a Passarelli, curata da Assunta Cecere.
I contratti di rete rappresentano per le imprese una vera opportunità in risposta alle esigenze di flessibilità e innovazione richieste dal mercato, con una particolare attenzione al processo di internazionalizzazione. Il libro, dopo un inquadramento generale sul numero delle PMI in Europa, focalizza l’attenzione sui vantaggi della cooperazione con uno sguardo al processo di internazionalizzazione, richiamando, sin da subito, le iniziative condotte dall’Unione Europea (ad esempio, Small Business Act, The Enterprise Europe Netwok, Erasmus for Young Entrepreneurs) e recepite da alcuni paesi europei, per un confronto con alcune nazioni Extra-Ue. Il tutto avvalorato dai risultati di una serie di ricerche eseguite sul mondo globalizzato. I vantaggi di fare rete, del networking strutturato, vengono ampiamente trattati nella parte centrale del lavoro. Attenzione particolare, non solo sulla distinzione tra il contratto di rete e altre forme di collaborazione come i “distretti industriali”, i “cluster”, o più semplicemente le “integrazioni”, ma anche un approfondimento sulle disposizioni normative civilistiche e fiscali che regolamentano il contratto di rete in Italia, nonché le diverse forme di contratto, ovvero rete-soggetto e rete-contratto. In conclusione, con uno sguardo al futuro, è facile ipotizzare un crescente ricorso a questa forma di collaborazione ancora poco diffusa nel nostro Paese rispetto ad altre regioni europee e non: il processo di internazionalizzazione in atto trova nel contratto di rete un valido strumento. È quanto viene trattato nell’ultima parte del documento. La cooperazione non può essere, in modo riduttivo, ricondotta alla mera attività commerciale di export, ma necessita di essere indagata secondo una valenza strategica di più ampio respiro, con l’auspicio di garantire una crescita costante delle PMI fondata su solide basi.
“La tutela della privacy del lavoratore controllato a distanza, alla luce della nuova disciplina sulla protezione dei dati personali”, a cura di Roberta Rizzi e Alessandro Ventura, è invece il titolo del volume dedicato alla memoria di Costanzo Iorio. Il testo punta a fare luce sull’intreccio fra privacy e sorveglianza sul lavoro e, a partire dalle novità introdotte con le riforme del lavoro e della privacy, individua le principali problematiche poste dall’ordinamento vigente offrendo allo stesso tempo, possibili soluzioni interpretative e suggerimenti operativi. Un supporto tecnico e pratico riservato ai commercialisti del lavoro e a tutti i professionisti che si occupano della gestione e supervisione delle attività di controllo datoriali nei luoghi di lavoro.
Uno studio che si inserisce nelle ormai prossime celebrazioni del cinquantenario dello “Statuto dei Lavoratori”, il corpus normativo che più di tutti ha caratterizzato il diritto del lavoro nel ‘900 diventando il riferimento imprescindibile per chiunque segua la materia. Tre le parti in cui è diviso il volume.
Nella prima è sinteticamente ricostruita la disciplina giuridica dell’esercizio del potere di controllo del datore di lavoro. Viene tratteggiata l’evoluzione normativa in materia di attività di controllo nei luoghi di lavoro dall’introduzione dello Statuto dei lavoratori (legge n. 300 del 20 maggio 1970) fino alle ultime riforme del lavoro (Jobs Act), con particolare attenzione alla novella dell’art. 4 dello Statuto, introdotta dall’art. 23 d.lgs. 151/2015. La riscrittura dell’art. 4 della l. n. 300/1970 ha introdotto elementi di grande innovazione in termini di semplificazione delle procedure autorizzatorie alla installazione degli impianti tecnologici di controllo, di utilizzazione ai fini del rapporto di lavoro dei dati trattati, nonché di armonizzazione normativa.
Spazio poi nel secondo capitolo alla comprensione dei limiti posti alle attività di controllo nei luoghi di lavoro rinvenienti dall’intreccio della disciplina lavoristica con quella privacy. Infine la terza parte è rivolta all’analisi delle principali prassi operative e amministrative del Garante della privacy, sia italiano che europeo.
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