“La mancata approvazione del decreto bis sulle semplificazioni fiscali è davvero incomprensibile. Ci auguriamo che il governo trovi il modo di recuperarne i contenuti il prima possibile. Sarebbe paradossale rinunciare ad un pacchetto di norme a costo zero sulle quali c’è la massima condivisione, anche quella dell’amministrazione finanziaria. Tanto più nelle ore in cui il premier Renzi rilancia meritoriamente l’impegno per un fisco più vicino ai cittadini”.
E’ quanto afferma il presidente dei commercialisti italiani, Gerardo Longobardi, che in una lettera inviata al Direttore dell’Agenzia delle Entrate, Rossella Orlandi, chiede a nome della Professione la sospensione feriale dei termini a carico dei contribuenti. Una norma che avrebbe già dovuto essere a regime proprio grazie al decreto semplificazioni poi accantonato dall’esecutivo e per la quale ora i commercialisti si vedono invece “costretti” a invocarne l’applicazione in via amministrativa, con modalità analoghe a quelle adottate dall’Agenzia lo scorso anno. Nella lettera alla Orlandi, Longobardi scrive che stanno giungendo al Consiglio Nazionale dei Commercialisti segnalazioni sia da parte di diversi Ordini territoriali che da parte di singoli Iscritti “in merito alle difficoltà che gli studi professionali stanno incontrando per dar seguito alle numerose richieste documentali relative al controllo formale delle dichiarazioni dei redditi. Ciò va ad aggiungersi alle centosessantamila comunicazioni di anomalia dei dati relativi agli studi di settore e alle centomila lettere per la compliance che l’Agenzia sta recapitando ai contribuenti in questi giorni per segnalare possibili errori nelle dichiarazioni”.

“Le difficoltà nella gestione di tali richieste e comunicazioni – prosegue Longobardi – derivano principalmente dal tradizionale ingorgo di scadenze e di adempimenti che precede la pausa estiva e che già assorbe la gran parte del tempo a disposizione degli studi professionali”.

Nella missiva Longobardi ricorda come proprio “il perpetuarsi di tale situazione negli ultimi anni ha spinto il Consiglio Nazionale dei Commercialisti a proporre, nell’ambito del Tavolo tecnico per le semplificazioni fiscali istituito presso il MEF, l’introduzione di una norma che prevedesse, a regime, la sospensione feriale dei termini a carico dei contribuenti per rispondere a richieste di informazioni e documenti, questionari, inviti a comparire e simili, da parte dell’Amministrazione finanziaria”. “Tale norma -prosegue il leader dei commercialisti – essendo stata condivisa da tutti gli attori istituzionali interessati (Agenzia delle entrate inclusa), è confluita, come è noto, nelle bozze dello schema di decreto correttivo del decreto legislativo n. 175 del 2014 sulle semplificazioni fiscali”.
Considerato che, per motivi tecnici, il decreto non è stato approvato nei termini previsti per l’esercizio della delega e che “l’imminenza della pausa estiva non assicura che si possa trovare un “veicolo” legislativo che, in via d’urgenza, tramuti in legge prima di agosto la norma sulla sospensione feriale dei termini, il Consiglio Nazionale dei Commercialisti rappresenta all’Agenzia la necessità di un provvedimento che, analogamente a quanto previsto lo scorso anno, disponga lo slittamento a fine settembre del termine per rispondere alle richieste di documentazione relative al controllo formale delle dichiarazioni, ricevute dai contribuenti nel corrente mese di luglio”.

Slittamento che si ritiene anche quest’anno necessario, conclude Longobardi, “essendo rimasto immutato l’ampio “panorama” di adempimenti che contribuenti e Commercialisti devono gestire in questo periodo, e che permetterebbe di evitare gli accavallamenti con le risposte agli alert per favorire la compliance e alle comunicazioni di anomalia relative agli studi, consentendo ai Commercialisti di poter svolgere la propria attività di assistenza fiscale con la dovuta diligenza professionale”.

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