Elbano de Nuccio e Salvatore Regalbuto

Un ruolo da protagonisti nell’ambito delle organizzazioni europee e mondiali che riuniscono i professionisti economici, forti delle specificità della professione italiana. È quello che intende svolgere il Consiglio nazionale dei commercialisti, impegnato in questi giorni a Siviglia nei lavori dell’assemblea generale della Confédération fiscale européenne (CFE), l’organismo al quale aderiscono trentadue organizzazioni di venticinque paesi europei – in rappresentanza di più di 180mila consulenti fiscali -, presieduta dall’italiano Piergiorgio Valente.

“È divenuta centrale negli anni”, spiega il presidente del Consiglio nazionale Elbano de Nuccio, presente all’assise spagnola con il consigliere nazionale tesoriere delegato alla fiscalità, Salvatore Regalbuto, “la partecipazione al processo normativo e di standard setting internazionale, al quale apportiamo il contributo e l’esperienza della professione italiana in tutte le fasi del complesso iter di emanazione di direttive, regolamenti e standard in particolare nell’area fiscale, della revisione, del reporting, della valutazione, della deontologia e della formazione professionale”.

De Nuccio afferma che “tra gli obiettivi del Consiglio nazionale vi è quello di rafforzare il ruolo dei commercialisti quali esperti e consulenti nei processi d’internazionalizzazione delle imprese, favorendo l’accrescimento delle competenze professionali, sviluppando i canali di comunicazione e le occasioni di interazione con professionisti esteri, affinché si possa “gestire” e non “subire” il fenomeno della globalizzazione”.

La partecipazione internazionale è dunque uno strumento attraverso il quale “intendiamo diffondere a livello mondiale la conoscenza dell’esperienza professionale italiana. La nostra missione”, aggiunge,  “è quella di far emergere a livello internazionale quella italiana quale professione di primo livello in termini di competenze professionali, di attenzione e di cura dell’interesse pubblico, di leadership strategica e propensione all’innovazione”.

In ambito internazionale, i commercialisti italiani pongono molta attenzione a temi quali la sostenibilità, la lotta all’evasione fiscale e alla questione della responsabilità e del riconoscimento del ruolo della professione. Temi che, sottolinea de Nuccio, è arrivato il momento di affrontare “con una logica finalmente sovranazionale”. “Tutti noi”, ha detto nel corso del suo intervento a Siviglia, “abbiamo il nostro DNA fiscale nazionale, che guida le nostre azioni come singoli professionisti e come organismi nazionali, ma questo non deve impedirci di compiere un grande sforzo comune per lavorare assieme a regole europee basate su ciò che tutti ci accomuna: lavorare per servire l’interesse pubblico”.

 

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