Si è tenuto lo scorso 27 settembre, nella sala conferenze dell’Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Vicenza, il convegno “L’Inclusione Lavorativa nella Professione” organizzato dall’Unione Giovani Dottori Commercialisti Esperti Contabili di Vicenza e di Verona, con l’Ordine di Vicenza, dedicato alla valorizzazione del capitale umano, all’accessibilità e all’inclusione nel mondo del lavoro.

Al convegno è intervenuta, in collegamento, la Ministra per le disabilità, Alessandra Locatelli che ha evidenziato: “È necessario investire di più sulle persone, ognuno ha talenti e competenze che possiamo valorizzare, sia come istituzioni che come mondo privato, ma anche come cittadini. Farlo significa rendere più forti e coese le nostre comunità. L’inclusione lavorativa, la dimensione del contesto abitativo, il benessere dal punto di vista della salute e del tempo ricreativo e affettivo, il progetto di vita sono elementi fondamentali per assicurare a tutti una vita dignitosa e partecipata, come previsto anche dalla Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità. Questo messaggio è emerso con forza anche all’ “Expo Aid 2023 – Io, persona al centro” di Rimini, dove abbiamo potuto approfondire diverse aree tematiche e iniziare a definire le linee guida per il prossimo Piano Nazionale per le disabilità e l’inclusione. Ringrazio l’Unione Giovani Dottori Commercialisti Esperti Contabili di Vicenza e di Verona e l’Ordine di Vicenza per aver promosso questo momento di approfondimento e di confronto, che permette di tenere alta l’attenzione sul tema: c’è ancora tanto cammino da fare, ma insieme possiamo mettere in campo azioni condivise che ci permetteranno di cambiare lo sguardo e costruire un futuro migliore per tutti”.

Dall’analisi sullo stato dell’inclusione negli studi professionali vicentini, presentata in anteprima al convegno, è emerso che il 14% degli intervistati ha nel proprio studio dipendenti o collaboratori affetti da disabilità o che usufruiscono della legge 104/92. Un aspetto approfondito è stato quello del rapporto tra ambiente di lavoro e disabilità: il 57% dei commercialisti intervistati ritiene che lo studio sia un ambiente di lavoro adatto a lavoratori con disabilità o invalidità. Le ragioni includono: locali adatti ad ospitare lavoratori disabili; implementazione di strumenti ed ausili necessari; introduzione dello smart-working; mancanza di impedimenti all’attività professionale; un ambiente di lavoro favorevole all’aiuto reciproco; spazi pensati per lavoratori disabili.

Sull’assunzione di collaboratori con disabilità, il 12,5% degli intervistati ha dichiarato che non assumerebbe un tale collaboratore. Le ragioni includono: difficoltà nell’inserimento e nella gestione (tempo, organizzazione e formazione); impossibilità ad adeguare gli ambienti di lavoro; l’aspettativa che un professionista dovrebbe essere autonomo; non avere bisogno di dipendenti o collaboratori.

Sul tema dei supporti e strumenti da parte degli enti pubblici, l‘89,1% degli intervistati ritiene che, con i dovuti supporti e strumenti da parte di enti pubblici e territoriali, le difficoltà e le limitazioni di una condizione di disabilità possano essere superate. Gli strumenti o interventi suggeriti includono: incentivi per l’adeguamento dei locali; incentivi per la tecnologia; incentivi per l’assunzione di lavoratori disabili; cambiamento culturale.

Un altro tema esplorato è stata la percezione della disabilità come opportunità: il 70% degli intervistati ha affermato di aver considerato la disabilità come un’opportunità e una leva motivazionale per superare i propri limiti.

Sul fronte delle polizze assicurative e dei servizi sanitari, infine, il 61% degli intervistati ha dichiarato di non aver mai usufruito della polizza sanitaria base prevista dalla propria Cassa di Previdenza, mentre il 25% ha usufruito di un check-up annuale.

“Nel contesto attuale, l’inclusione nel mondo del lavoro emerge non solo come un imperativo etico, ma anche come una leva strategica per la crescita e l’innovazione. Noi commercialisti – dichiara Margherita Monti, presidente dell’Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Vicenza – con il nostro ruolo chiave nell’ecosistema economico siamo chiamati a essere pionieri e sostenitori di questa trasformazione, indirizzando le aziende verso pratiche lavorative sempre più inclusive e valorizzando la diversità come risorsa. Siamo consapevoli delle sfide che le persone con disabilità, e più in generale tutti coloro che vivono situazioni di marginalità, affrontano ogni giorno nel mondo del lavoro. Queste barriere non sono insormontabili, ma richiedono impegno, sensibilità e azione concreta da parte di tutti noi. La formazione continua e la sensibilizzazione sono strumenti essenziali per promuovere un cambiamento culturale profondo e duraturo. Per questo, invito tutti i colleghi commercialisti e le aziende con cui collaboriamo a farsi parte attiva in questo impegno: l’inclusione non è solo un dovere, ma una grande opportunità e insieme possiamo costruire un futuro lavorativo più giusto, equo e prospero per tutti”.

“Un ambiente di lavoro inclusivo – ha osservato Monica Marana, vice-presidente dell’Unione Giovani Dottori Commercialisti Esperti Contabili di Vicenza – deve permettere a tutti di esprimere se stessi e di partecipare all’attività di studio, indipendentemente dalle caratteristiche personali e dal proprio stato di salute. Durante il convegno è emerso come la tecnologia, la valorizzazione delle competenze, la comprensione delle diversità e la voglia di mettersi in gioco possono essere validi strumenti per iniziare a superare i limiti organizzativi e strutturali che pesano sulle spalle degli studi professionali”.

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