Il Consiglio Nazionale e la Fondazione ADR dei Dottori Commercialisti, con il supporto della Fondazione Nazionale dei Commercialisti, ha pubblicato il documento “La mediazione: disciplina, criticità e prospettive di crescita dell’istituto deflattivo” http://www.commercialisti.it/Portal/Documenti/Dettaglio.aspx?id=075ca29c-2ffd-42c0-b55d-589f846131d6.

Il testo analizza l’attuale disciplina della mediazione ed i lavori finora effettuati da apposite commissioni e tavoli tecnici istituiti presso il Ministero della Giustizia. Inoltre, il documento illustra i profili dell’istituto che i Commercialisti ritengono opportuno potenziare e, con specifico riferimento agli aspetti più strettamente fiscali, le proposte emendative da sottoporre all’attenzione della Politica al fine di incentivare il ricorso alla mediazione e, al contempo, favorire la sua “gestione” da parte di Professionisti esperti e specializzati in diversi ambiti del diritto e delle scienze economiche.

L’attuale Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili ha voluto ricomprendere i metodi di Alternative Dispute Resolution (ADR), tra cui rientra anche la mediazione, all’interno dell’area di delega dedicata all’esercizio delle Funzioni giudiziarie dei consiglieri del CNDCEC Valeria Giancola e Giuseppe Tedesco, in virtù del fatto che i metodi di ADR, essendo strumenti deflattivi del contenzioso, rivestono fondamentale importanza all’interno di qualsiasi ordinamento giuridico, dal momento che permettono alle parti di partecipare più attivamente alla gestione del conflitto e, al contempo, di migliorare i tempi e l’efficienza della giustizia civile.

Nel corso degli ultimi anni è infatti emersa con chiarezza la volontà politica di orientare la collettività verso metodi di risoluzione delle controversie più rapidi, risolutivi e produttivi, tendenzialmente, di effetti maggiormente stabili e condivisi dalle parti rispetto alle ordinarie vie giudiziali.

È proprio il caso dell’istituto della mediazione, finalizzato alla conciliazione delle controversie civili e commerciali, nonché a quello della mediazione familiare che, seppur ancora carente di un impianto normativo ad hoc, da anni si propone come attività di sostegno nelle situazioni di conflitto familiare.

Si pensi, ancora, al procedimento di negoziazione assistita, introdotto dal Dl n. 132/2014, convertito dalla legge n. 162/2014, e all’istituto dell’arbitrato che, nel tempo, ha conosciuto profonde ed incisive modifiche. A tal proposito, si segnalano le rilevanti modifiche apportate dal summenzionato Dl n. 132/2014 con l’arbitrato c.d. deflattivo ovvero il più recente intervento effettuato dalla legge n. 208/2015 che ha comportato il riconoscimento di un’apposita procedura di natura arbitrale per l’erogazione da parte del neo istituito Fondo di solidarietà delle prestazioni in favore degli investitori istituti bancari coinvolti nelle note vicende che hanno interessato Banca delle Marche, Banca dell’Etruria e del Lazio, Cassa di Risparmio di Ferrara, Cassa di Risparmio di Chieti.

Ciò nonostante, la realtà giuridica italiana continua, purtroppo, ad essere caratterizzata da una cultura del conflitto ancora lontana da un approccio alle liti di tipo conciliativo; da qui l’esigenza di avviare una fase di rilancio dei sistemi di risoluzione alternativi nelle controversie civili e commerciali, attribuendo al Commercialista un ruolo proattivo all’interno di tali procedimenti.

In questo contesto, la Fondazione ADR Commercialisti http://www.adrcommercialisti.it/ non solo prosegue la sua attività di affiancamento e sostegno ai singoli Ordini territoriali per la costituzione di Organismi di mediazione, ma ha anche implementato un nuovo modello organizzativo per facilitare l’accesso all’istituto deflattivo a tutte quelle realtà territoriali dove non sono ancora presenti degli Organismi di mediazione di categoria.

Nell’ottica, dunque, di incentivare l’utilizzo dello strumento deflattivo, la Fondazione ADR ha offerto a tutti gli Ordini la possibilità di aderire ad un Protocollo d’intesa che mira a sostenere quei colleghi mediatori che, altrimenti, non avrebbero la possibilità di svolgere la loro attività presso un Organismo di categoria. Gli Ordini più piccoli, infatti, in considerazione dei requisiti ex lege richiesti per la costituzione degli Organismi di mediazione, potrebbero verosimilmente risultare penalizzati dal proprio contesto di riferimento; in tal modo, per i cittadini risulterebbe frustrata la possibilità di poter fruire di mediatori esperti e professionisti e, per gli iscritti all’Albo, quella di svolgere un’attività prevista nell’ordinamento professionale presso l’Organismo di categoria.

Le parti contraenti sono la Fondazione ADR, tramite il suo Organismo di mediazione (“ADR Mediazione”) e un Ordine del territorio nazionale che, aderendo al protocollo, ha la possibilità di far svolgere ai propri mediatori i procedimenti di mediazione senza la necessità di costituire un proprio OdM, dal momento che sia la gestione che l’operatività delle procedure vengono attribuite alla competenza di una sede secondaria ed operativa dell’ADR Mediazione, presente nell’Ordine in questione.

Inoltre, la Fondazione ADR, avendo da sempre riconosciuto l’importanza di una qualificata preparazione dei mediatori per ottenere un servizio d’eccellenza e di successo, ha deciso di mettersi in prima linea su questo fronte accreditandosi come ente di formazione per mediatori presso il Ministero della Giustizia.

Quest’ulteriore iniziativa ha sin da subito ottenuto un forte riscontro dagli Ordini che, in accordo con la Fondazione, hanno già predisposto corsi per la formazione e l’aggiornamento biennale di 18 ore per i mediatori da far svolgere presso le rispettive sedi, anche in modalità e-learning.

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