“Basta bugie sulla nostra professione, ne tuteleremo l’immagine in ogni sede”. E’ quanto affermato dal presidente nazionale di commercialisti, Massimo Miani, nel corso di un convegno svoltosi oggi ad Avellino. Il riferimento del numero uno dei professionisti economici è innanzitutto alla attività del cosiddetto “escapologo fiscale”. “Già nel mese di dicembre del 2017 – ha sottolineato Miani – il Consiglio Nazionale, al fine di tutelare la dignità professionale della categoria dei commercialisti, ha presentato un esposto all’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato affinché quest’ultima intervenga per inibirne il proseguire nell’attività di pubblicità ingannevole e della pratica commerciale scorretta”.

Nel suo intervento Miani ha ricordato come l’attività di comunicazione dell’escapologo si basi sostanzialmente sull’assunto che “i commercialisti siano incompetenti e vetusti, di fatto incapaci, a suo dire, di fornire le corrette indicazioni ai propri clienti sull’opportunità di pagare meno tasse rispettando comunque la legge”. “Sappiamo bene – ha proseguito – come le soluzioni alternative indicate dall’escapologo siano o banalità note ad ogni professionista o operazioni il cui rispetto della legge è da dimostrare. In ogni caso, è per noi inaccettabile che si mettano in discussione le nostre competenze e la correttezza dei nostri comportamenti professionali. Abbiamo un codice deontologico al quale siamo tenuti ad attenerci scrupolosamente e la formazione professionale obbligatoria che garantisce a noi e ai nostri clienti il costante aggiornamento sulle materie di cui ci occupiamo. Sono questi i capisaldi della credibilità che ci consente di essere tutti i giorni al fianco di imprese e cittadini in maniera affidabile. Garanzie di qualità della prestazione professionale offerta che altri non possono certo vantare”.

“Sfideremo in ogni sede – ha detto ancora Miani – chi mette in discussione in maniera impropria questi dati di fatto, al fianco di quei colleghi che quotidianamente si spendono, anche su testate giornalistiche, per la diffusione di una immagine della categoria rispondente al vero”.

Miani si è detto anche convinto che “il web e soprattutto un uso sempre più distorto dei social facciano da cassa da risonanza a quella che a volte pare configurarsi come una vera e propria campagna denigratoria nei confronti della professione. Monitoreremo con attenzione queste realtà ed interverremo prontamente per denunciare comportamenti ed affermazioni lesive della dignità della professione”.

“La difesa della professione – ha concluso il presidente dei commercialisti – non deve però impedirci di interrogarci sui nostri ritardi. Viviamo in un contesto in continua evoluzione e in un mercato nel quale emergono competitors sempre più agguerriti che puntano a coprire spazi da noi probabilmente non adeguatamente presidiati. Dobbiamo tutti raccogliere la sfida del cambiamento, puntando sull’innovazione. Aggregazione e più efficiente e moderna organizzazione degli studi, digitalizzazione, multidisciplinarietà, specializzazione non sono slogan, ma i temi sui quali organizzare la professione del futuro”.

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