“Ci auguriamo vivamente che si trovi una via percorribile per far andare in porto un disegno di legge che punta, finalmente e meritoriamente, a fornire tutele che i professionisti italiani attendono da anni”. È quanto afferma il vicepresidente del Consiglio nazionale dei commercialisti, Giorgio Luchetta, commentando lo stop al ddl Malattie imposto dalla Ragioneria generale dello Stato perché privo di coperture finanziarie.

“Quel disegno di legge – aggiunge Luchetta – ha il pregio non comune di godere dell’appoggio trasversale di tutte le forze politiche, per una volta unite a sostegno di un settore, quello delle libere professioni, troppe volte ignorato. Un’unità che nasce evidentemente dalla constatazione che i professionisti che dovessero ammalarsi o subire un infortunio sono oggi inspiegabilmente privi di tutele. Una situazione inaccettabile, resa ancora più pesante in questi mesi di drammatica emergenza sanitaria”.

“Sono sempre più numerosi i colleghi che quotidianamente ci scrivono per denunciare situazioni che compromettono la possibilità di adempiere al proprio lavoro perché il Covid ha decimato gli studi professionali – continua il vicepresidente –. Tuttavia, anche in questa drammatica situazione, la preoccupazione dei commercialisti resta quella di garantire la qualità della prestazione professionale al cliente e, al contempo, la tutela della professione”.

“Con la decisione della Ragioneria generale dello Stato i professionisti si sentono abbandonati – conclude Luchetta –. Ma ci auguriamo vivamente che ci sia il modo di individuare rapidamente le coperture finanziarie necessarie per “salvare” il ddl e rispondere adeguatamente alle ormai troppo numerose grida di aiuto e disperazione che giungono dai professionisti”.

 

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