“Un progetto ambizioso e sfidante, che ha un approccio organico, strutturato e integrato”. È molto positivo il giudizio del presidente dei commercialisti, Elbano de Nuccio, sulla delega fiscale, espresso nel corso del convegno “Riforma fiscale: prospettive di attuazione. Cosa cambia per le imprese”, organizzato da Gruppo 24 Ore e Deloitte, svoltosi oggi a Roma, con la partecipazione del Viceministro dell’Economia Maurizio Leo, del direttore dell’Agenzia delle Entrate Ernesto Maria Ruffini e del direttore generale delle Finanze Giovanni Spalletta.

“Con il viceministro Leo”, ha affermato, “abbiamo un rapporto leale, schietto e costante di collaborazione, così come con il direttore Ruffini. Grazie a questa collaborazione tutte le proposte avanzate dal Consiglio nazionale sono state integralmente recepite all’interno della legge delega fiscale”. “Sento dire a volte”, ha proseguito, “che questa è una riforma importante, ma di difficile realizzazione. Io invece sono fiducioso: con la collaborazione che sono sicuro continuerà anche ai tavoli tecnici, lì dove dovranno essere realizzati i decreti attuativi che daranno forma e sostanza a quanto riportato nella legge delega, si riuscirà a portare in porto finalmente una riforma attesa da questo Paese da oltre 50 anni”. Di “stretto rapporto” di collaborazione con il Consiglio nazionale dei commercialisti ha parlato nel suo intervento anche lo stesso Leo.

CAMBIO DI PARADIGMA TRA AMMINISTRAZIONE E PROFESSIONI

De Nuccio ha sottolineato “il cambio di paradigma nella relazione tra amministrazione finanziaria e mondo delle professioni”. “Nella delega”, ha spiegato, “c’è un’attenzione particolarmente spinta alla funzione di noi professionisti, di noi commercialisti nell’interazione tra amministrazione finanziaria, cittadino contribuente e sistemi di impresa”.

Il presidente della categoria si è poi soffermato sulla necessità di procedere ad una riorganizzazione delle norme in materia tributaria, concepita nella delega non come un “mero atto di riorganizzazione logistica, ma come una ridefinizione sul piano interpretativo e normativo del sistema tributario nazionale”.

SEMPLIFICAZIONI E STATUTO DEL CONTRIBUENTE

Significativo è poi il tema della semplificazione, declinata nell’ambito della delega “in una serie di interventi chiari, come la sospensione o l’alleggerimento degli adempimenti dei mesi di agosto e dicembre e la sospensione, sempre ad agosto, delle richieste degli inviti delle comunicazioni dell’agenzia delle entrate”. Misure che non si limitano a tutelare i commercialisti oberati di scadenze, ma che guardano “all’efficientamento della comunicazione tra professionisti e pubblica amministrazione”.

Altro aspetto sottolineato da de Nuccio è quello relativo allo Statuto dei diritti del contribuente. “È inutile nasconderci quanto i principi dello statuto, nell’interazione quotidiana con la pubblica amministrazione e con l’amministrazione finanziaria, vengano troppo spesso negati. Ebbene, alcuni di questi principi, come il legittimo affidamento, il rafforzamento delle motivazioni in ambito accertativo, la riorganizzazione dell’accesso documentale nell’ambito del contenzioso tributario, il diritto di eventuale opposizione al diniego-silenzio da parte dell’amministrazione finanziaria, sono ora chiaramente ripresi dalla legge delega fiscale”.

L’ADEMPIMENTO COLLABORATIVO

Per il presidente dei commercialisti, la chiave di volta del nuovo sistema tributario delineato dalla delega è l’adempimento collaborativo. La lotta all’evasione fiscale, pur condotta con impegno da parte dell’agenzia delle entrate e della Guardia di finanza con risultati importanti, “non riesce ancora a contenere realmente il fenomeno”. L’approccio al tema che deriva dalla legge delega fiscale è “completamente diverso, basandosi su un dialogo diretto con l’amministrazione finanziaria in via preventiva per poter definire il contraddittorio”. Su questo tema de Nuccio ha poi affermato come “questo patto di fiducia reciproca dovrà camminare sulle gambe delle persone e quindi bisogna lavorare molto sia dal lato dei professionisti – perché poi tutte le norme non devono essere abusate, ma applicate in maniera corretta – sia ovviamente da quello dell’amministrazione finanziaria”. “Non dimentichiamo – ha chiosato – che i funzionari dell’agenzia dell’entrate hanno un approccio accertativo che certamente non è quello previsto dalla delega fiscale”.

STANDARD SETTER INTERNAZIONALI

In conclusione del suo intervento, de Nuccio ha affermato che “nostra necessità oggi è quella di essere protagonisti all’interno di un contesto non solo nazionale, ma anche internazionale e lo dobbiamo fare in maniera integrata con le istituzioni. Essere protagonisti all’interno degli standard setter internazionali significa avere la capacità di non subire, ma di poter intervenire sulla normazione internazionale che a cascata viene applicata nel nostro Paese”.

Considerazioni che fanno il paio con quelle di Leo, che nel suo intervento ha annunciato di essere al lavoro su una riforma dell’Organismo italiano di contabilità. Un tema, ha detto Leo, sul quale si sta confrontando con il Consiglio nazionale dei commercialisti.

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