Il Ministero dello Sviluppo Economico ha pubblicato la 10ª edizione del rapporto trimestrale di monitoraggio su “La nuova modalità di costituzione delle startup innovative” realizzato dal MISE in collaborazione con Unioncamere e Infocamere. La costituzione semplificata, misura introdotta con il d.l. 3/2015 ed effettiva a partire dal luglio del 2016, prevede la possibilità per le startup innovative e gli incubatori certificati di redigere l’atto costitutivo mediante un modello standard tipizzato facendo ricorso alla firma digitale, in analogia a quanto già previsto per i contratti di rete. Tale nuova modalità consente un risparmio medio stimato di 2mila euro per ogni singolo atto di avvio.

Inoltre alle startup innovative e agli incubatori certificati non si applica il diritto annuale dovuto in favore delle Camere di Commercio nonché i diritti di segreteria e l’imposta di bollo abitualmente dovuti per gli adempimenti presso il Registro delle Imprese.

Lo scorso anno le startup innovative costituite mediante la nuova modalità digitale sono state 2.023 e ben 953 sono state costituite online, contro le 896 del 2017, con un incremento del 6,4% su base annua. In particolare tra le imprese innovative create nell’ultimo trimestre, oltre 4 su 10 hanno optato per la nuova modalità, segnando un trend in aumento rispetto ai trimestri precedenti, il 42,8%, in crescita rispetto al 40,0% dell’intero 2018 e al 39% del 2017.

La regione con il più alto tasso di adozione della misura è la Sardegna, ben il 70,8% delle startup avviate nell’ultimo anno sono state create online. Questo dato si deve soprattutto significativo risultato della provincia di Sassari, nella quale scelgono la modalità online ben il 91,7%.

Milano invece si conferma la provincia numericamente più importante, con 319 nuove startup costituite, ben il 16% del totale nazionale, seguita da Roma, che in questo trimestre supera quota. Tra le più significative anche Padova con 77, Verona con 58, e Bergamo con 50. Queste province si distinguono anche per un maggior tasso di adozione della nuova modalità, che in tutti i casi arriva o supera il 50%. Al contempo, alcune province con un numero anche importante di startup innovative, come Torino, presentano tassi di adozione della nuova modalità di costituzione online molto bassi, anche inferiori al 20%.

La durata media delle pratiche varia significativamente tra provincia e provincia, risultando in gran parte dipendente dal grado di efficienza della Camera di Commercio nella gestione della procedura. A fronte di un tempo d’attesa medio di 25,1 giorni tra la costituzione e l’iscrizione nella sezione dedicata del Registro delle Imprese, tempo che risulta in calo rispetto alla rilevazione precedente, ci sono diverse province italiane in cui la procedura viene completata mediamente in meno di una settimana, e in alcuni casi anche solo in un solo giorno: Pesaro-Urbino, Mantova, Verona, Bergamo, Potenza e Padova.

In caso di successo, le startup innovative diventate “mature” e che continuano a caratterizzarsi per una significativa componente di innovazione, possono trasformarsi in PMI innovative. Così potranno beneficiare delle misure previste dal c.d. “Investment Compact” che di fatto allarga i benefici già previsti per le startup ad una platea più vasta di imprese che si caratterizzano per una spiccata capacità innovativa, cioè tutte le Piccole e Medie Imprese che operano nel campo dell’innovazione tecnologica, a prescindere dalla data di costituzione, dall’oggetto sociale e dal livello di maturazione.

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