“La riforma fiscale che il Governo sta attuando, anche con il determinante contributo della nostra Categoria, è di grande qualità sul fronte della sistematizzazione e semplificazione dei testi normativi, delle procedure e delle sanzioni, ma deve assolutamente completarsi con l’intervento sulla curva IRPEF. Serve questo ultimo miglio per la sua piena efficacia”. Lo ha detto il presidente del Consiglio nazionale dei commercialisti, Elbano de Nuccio, nel suo intervento agli Stati Generali della professione, che si sono svolti a Roma lo scorso 10 giugno. Per il numero uno della categoria professionale “è arrivato il momento di destinare ogni euro ricavato dalla lotta all’evasione al taglio del carico fiscale che grava sul ceto medio. Se ne parla da troppo tempo, adesso ci sono le condizioni per trasformare questa idea in una scelta concreta”.
“Una aliquota IRPEF del 35% per redditi lordi tra 28.000 e 50.000 euro, che scatta al 43% già a partire da 50.000 euro, con l’aggiunta di addizionali comunali e regionali che, insieme, arrivano a pesare anche un ulteriore 3%, è semplicemente insostenibile per chi si ritrova a pagarla. Sinceramente interessa poco avere una, due, tre o cento aliquote. Ciò che interessa è avere una curva della progressività IRPEF che non equipari di fatto il ceto medio a milionari”, ha affermato.
“Nessuno – ha aggiunto – si scompone per il fatto che, dai dati delle dichiarazioni dei redditi presentate nel 2024, emerga che lo 0,15% dei 42.570.078 contribuenti IRPEF, che dichiara un reddito complessivo superiore a 300.000 euro, paghi il 7% dell’IRPEF netta totale che viene versata. È la progressività. Una progressività decisamente molto aggressiva, ma ci può stare. Bisogna però intervenire sulla situazione per cui l’11,2% dei contribuenti, che dichiara un reddito complessivo compreso tra 40.000 euro e 120.000 euro, ossia la fascia che tiene insieme il ceto medio-basso e il ceto medio-alto, versa il 36,4% dell’IRPEF netta totale. In questi ultimi anni la lotta all’evasione sta dando frutti importanti, grazie alla meritoria azione dell’Agenzia delle Entrate su questo fronte. Gli incassi record derivanti dalla lotta all’evasione, da cui consegue anche il dato in crescita della pressione fiscale sul PIL, devono essere ora impiegati per alleggerire finalmente il carico fiscale anche al ceto medio”.

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