Con un documento trasmesso oggi al Governo, il Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili ha proposto alcuni interventi emendativi al decreto-legge n. 11 del 16 febbraio 2023 in materia di cessione di crediti da bonus edilizi.
In particolare, è stato richiesto di intervenire, con una norma di interpretazione autentica, su aspetti tutt’oggi forieri di dubbi applicativi quali la facoltà e non l’obbligo di liquidazione di stati avanzamento lavoro per gli interventi diversi dai superbonus; la facoltà e non l’obbligo di inclusione nelle asseverazioni tecniche dell’attestazione di congruità delle spese relative all’apposizione del visto di conformità; la possibilità di accedere alla remissione in bonis nel caso di presentazione dell’allegato B, ai fini del sisma bonus e del super sisma bonus, successivamente al deposito del titolo edilizio o dell’inizio lavori; il perimetro temporale e oggettivo del requisito SOA per affidamento dei lavori in ambito superbonus.
È stata inoltre richiesta proroga dei termini per la presentazione della comunicazione dell’opzione di cessione del credito o sconto in fattura per le spese sostenute nel 2022 e per le rate residue non fruite delle detrazioni riferite alle spese sostenute nel 2021, nonché la proroga dei connessi termini di messa a disposizione dei dati per la dichiarazione redditi precompilata e di trasmissione dei dati relativi alle spese sostenute dai condomini.
Per il Presidente del Consiglio nazionale, Elbano de Nuccio, “il decreto che si appresta ad essere discusso in Parlamento è l’occasione per dipanare i numerosi dubbi applicativi che ancora oggi, dopo quasi tre anni, rendono incerta l’applicazione della norma. Per queste ragioni, il Consiglio nazionale ha avanzato proposte ragionevoli che, auspichiamo, possano essere favorevolmente accolte”.
Salvatore Regalbuto, Tesoriere con delega all’area Fiscalità, evidenzia che “al di là del vivace dibattito politico che è seguito all’emanazione del decreto, i commercialisti hanno messo a disposizione la loro competenza tecnica, offrendo un contributo volto a superare alcune questioni che rischiano di generare, in futuro, inopinati contenziosi. Abbiamo, inoltre, ritenuto opportuno – conclude – di richiedere una proroga più ampia, rispetto a quella annunciata del 31 marzo 2023, del termine per la presentazione delle comunicazioni per l’opzione per la cessione del credito e lo sconto in fattura per le spese sostenute nel 2022, al fine di concedere più tempo a contribuenti e banche per perfezionare quante più acquisizioni possibili”.
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