“Rendere i commercialisti protagonisti dei cambiamenti generati dall’innovazione tecnologica e delle novità normative che impattano direttamente sull’attività degli iscritti, rafforzandone allo stesso tempo il senso di appartenenza alla categoria attraverso l’offerta di servizi che abbiano benefici concreti sull’attività quotidiana”.
È questo uno dei passaggi più significativi dell’intervento del presidente del Consiglio nazionale dei commercialisti, Elbano de Nuccio, tenuto all’Assemblea dei presidenti, che si è svolta a Roma lo scorso 13 dicembre. Una relazione nella quale de Nuccio ha provato a delineare la vision e la mission del Consiglio nazionale, a sei mesi dal suo insediamento. Con lui sul palco c’erano anche il vicepresidente Michele de Tavonatti, il consigliere tesoriere Salvatore Regalbuto e la consigliera segretaria Giovanna Greco.
L’Assemblea si è aperta con un minuto di raccoglimento per la strage compiuta a Roma durante una assemblea condominiale in cui sono state uccise le commercialiste Nicoletta Golisano e Fabiana De Angelis delle quali il Consiglio nazionale si è impegnato ad onorare la memoria.
La piattaforma integrata
Il progetto riguarda la realizzazione di una piattaforma integrata dei commercialisti, coordinata dal Consiglio nazionale, che dovrà gestire tutti i flussi informativi sia interni sia esterni alla categoria, garantendo agli Ordini territoriali e agli iscritti di far fronte a diversi adempimenti. La piattaforma, che sarà realizzata dal Consiglio nazionale nel corso del prossimo anno, verrà offerta gratuitamente solo agli iscritti all’Albo. Il Consiglio ha già avviato un bando per la selezione di un project manager, una volta scritto il progetto e dettato il capitolato tecnico si potrà dare avvio al bando per la selezione di chi realizzerà la piattaforma. Per quanto riguarda i flussi comunicativi con l’esterno, l’idea del Consiglio nazionale è anche quella di sfruttare a proprio vantaggio l’intenzione degli istituti di credito di integrare gli aspetti di rilevazione finanziaria dei propri correntisti con quelli economici. L’idea di fondo è che i dati inseriti dai singoli commercialisti rappresentino un patrimonio a cui il mondo finanziario potrà accedere dietro pagamento nell’ottica di integrazione dei dati.
Azione disciplinare uniforme
La piattaforma consentirà anche di creare una banca dati unica a livello nazionale per assicurare una azione disciplinare uniforme negli Ordini locali della categoria. Attualmente, infatti, gli stessi comportamenti sono sanzionati in maniera diversa dai Consigli di disciplina. La piattaforma darà una prassi uniforme in modo da eliminare le disparità di trattamento.
La Consip dei commercialisti
La piattaforma rappresenterà una sorta di “Consip dei commercialisti”, una centrale acquisti sul modello della società per azioni del Ministero dell’Economia e delle Finanze per essere utilizzata dagli iscritti ai fini di acquisti centralizzati a costi minori grazie al conseguimento di economie di scala. Il Consiglio nazionale, infatti, negozierebbe il prezzo di beni e servizi sfruttando il potere d’acquisto di un ente che rappresenta 120 mila iscritti per ottenere condizioni di maggior favore.
Crisi d’impresa
Il presidente de Nuccio ha lanciato l’idea di un protocollo d’intesa con l’ABI in materia di crisi d’impresa. La nuova disciplina, infatti, obbliga gli istituti di credito a informare gli organi di controllo delle imprese per tutte le revisioni in riduzione degli affidamenti dei propri clienti. Il protocollo servirebbe per declinare le modalità con cui fare queste comunicazioni e, allo stesso tempo, ribadire la centralità dei commercialisti nel nuovo sistema di gestione delle imprese in crisi.
Antiriciclaggio
Nel corso del suo intervento, de Nuccio ha annunciato l’intenzione di proporre un’azione congiunta a livello nazionale ed europeo per chiedere modifiche e ridurre gli adempimenti e alle sanzioni antiriciclaggio a carico dei professionisti, aggregando altre categorie professionali. L’obiettivo è quello di ridurre la portata di una disciplina che era tarata sulle banche e non sugli studi professionali, facendo fronte comune con tutte le categorie interessate dalla norma.
Rappresentanza istituzionale e sindacale
Il presidente de Nuccio ha infine sottolineato la differenza tra la rappresentanza istituzionale, che spetta al Consiglio nazionale, e quella sindacale, che spetta invece alle associazioni sindacali. Secondo il presidente dei commercialisti italiani, su alcune tematiche può esserci sovrapposizione, ma su altre la rappresentanza spetta al Consiglio nazionale perché le voci frammentate depotenziano la credibilità dell’intera categoria. È importante che le proposte arrivino da tutti, ma al momento di interloquire con le istituzioni è fondamentale che la voce sia solo quella del Consiglio, nell’esclusivo interesse degli iscritti all’albo. Soprattutto in vista della imminente riforma del sistema tributario.
Giornalista professionista, addetta stampa del Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili, redattrice di Press Magazine
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