Arriva la proroga al 30 settembre per i versamenti Isa, i nuovi indici sintetici di affidabilità fiscale. E’ quanto prevede un emendamento dei relatori al decreto Crescita riformulato e approvato dalle commissioni Bilancio e Finanze della Camera. Sulla decisione arriva il commento del presidente dei commercialisti italiani. “L’emendamento al decreto crescita appena approvato, che sposta al 30 settembre 2019 i termini per i versamenti per gli Indici sintetici di affidabilità”, afferma Massimo Miani, “è un fatto molto positivo, con il quale viene recepita una richiesta più volte avanzata dal Consiglio nazionale dei commercialisti”. Il presidente dei commercialisti sottolinea anche “la sensibilità per le difficoltà manifestate dalla professione dimostrata in questo frangente da esponenti governativi e parlamentari, nonché dal Mef e dai vertici dell’Agenzia delle Entrate”.
Sugli Indici sintetici di affidabilità il Consiglio nazionale della categoria si è più volte espresso in queste settimane, denunciando in due distinte missive inviate al Premier, Giuseppe Conte, e al Ministro dell’Economia, Giovanni Tria, “una situazione di gravissimo ritardo in considerazione del fatto che i nuovi ISA avrebbero dovuto trovare la loro prima applicazione già lo scorso anno e che a due anni di distanza dalla loro previsione normativa gli strumenti necessari per la loro stessa applicazione sono stati resi disponibili solo da pochi giorni e, parrebbe, secondo le segnalazioni ricevute, con dati spesso non corretti, che costringerebbero a controlli da parte dei professionisti aventi uno spettro di ben 7 anni“.
“La proroga al 30 settembre – spiega Miani – concede una boccata d’ossigeno ai nostri colleghi ed è tanto più apprezzabile perché, una volta tanto, arriva non all’ultimo minuto ma con congruo anticipo. In ogni caso – afferma il numero uno della categoria – le difficoltà legate agli Indici sintetici di affidabilità restano in campo. Per questo crediamo che rendere meramente facoltativa la loro applicazione e la compilazione dei relativi modelli per il corrente anno, sarebbe una soluzione utile e razionale”. “In alternativa alla facoltatività – conclude Miani – potrebbe essere valutata l’ipotesi di riprendere l’idea dello spostamento degli adempimenti dichiarativi prevista dal Ddl Ruocco al 30 novembre, portando a quella data i versamenti richiesti dagli Isa”.
CNDCEC
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