Un appello all’unità della categoria, continuando a lavorare fino alla normale scadenza del mandato del Consiglio nazionale, prevista per il prossimo ottobre, lontani da una campagna elettorale permanente. Lo ha fatto oggi il presidente del Consiglio nazionale dei commercialisti, Gerardo Longobardi, durante l’Assemblea degli Ordini territoriali svoltasi a Roma, presso l’Acquario Romano. All’incontro, dedicato all’approvazione del bilancio preventivo 2016 e alla nomina del nuovo collegio dei revisori del Consiglio nazionale per il periodo 2016-2020, hanno partecipato presidenti e vicepresidenti in rappresentanza di 115 Ordini territoriali.
Durante il discorso di apertura, il presidente Gerardo Longobardi ha illustrato le attività e le iniziative del Consiglio nazionale nel secondo semestre dell’anno: posizioni assunte, richieste fatte, soluzioni elaborate ed offerte al governo e alle istituzioni. Un lavoro che è stato apprezzato dalla platea che lo ha applaudito diverse volte durante l’intervento.

«Abbiamo cercato – ha affermato Longobardi – di non far mai mancare il nostro apporto al complesso procedimento di elaborazione delle norme e per questo abbiamo partecipato a numerose audizioni parlamentari. Il messaggio che arriva forte dagli Ordini, dagli iscritti e dagli Ordini stranieri, nostri omologhi, è che abbiamo recuperato la dignità nello svolgimento della professione e l’autorevolezza del nostro contributo». Longobardi, che ha sollecitato i presenti a seguire passo passo sul sito del Consiglio nazionale il Piano degli obiettivi di mandato 2014-2016 sulla realizzazione degli impegni assunti, è poi passato ad illustrare i temi più caldi per gli Ordini tra cui la normativa su trasparenza e anticorruzione e la nuova geografia giudiziaria.

Per quanto riguarda la normativa su trasparenza e anticorruzione, applicabile secondo l’Anac anche agli Ordini professionali, il presidente dei commercialisti ha affermato di aver incontrato lo scorso 11 dicembre il ministro per la Semplificazione e la Pubblica amministrazione, Marianna Madia, resasi disponibile a recepire le richieste dei commercialisti.
«Il ministro – ha dichiarato Longobardi – ha preso buona nota delle nostre indicazioni, affermando che nei prossimi giorni verrà emanato un decreto volto a semplificare gli adempimenti attualmente prescritti per gli Ordini professionali. Nel corso dell’incontro abbiamo presentato delle proposte centrate sugli Ordini territoriali dei commercialisti che sono in linea con la Legge delega». I commercialisti avevano già chiesto all’Anac di tener conto della specialità degli Ordini, la maggior parte dei quali ha dimensioni minimali incompatibili con la norma, e di sospendere i procedimenti amministrativi iniziati in attesa di un intervento normativo.

Longobardi ha poi lamentato la latitanza del ministero della Giustizia circa l’impatto della nuova geografia giudiziaria sugli Ordini professionali.
«Nel corso di questi mesi – ha continuato Longobardi – abbiamo più volte sollecitato l’intervento del Ministero, rappresentando le problematiche degli Ordini. Dopo numerose interlocuzioni, abbiamo formalizzato allo stesso ministero una richiesta di intervento che, analogamente a quanto fatto per gli avvocati, facesse chiarezza sulle vicende dei nostri Ordini privi di Tribunale e sulla sorte dei loro iscritti. Il protrarsi del silenzio del ministero ci ha spinti ad adottare una delibera che prevede di esperire ogni via sia amministrativa, sia legislativa volta a trovare una soluzione alla vicenda». Il Consiglio nazionale, inoltre, ha chiesto un incontro urgente direttamente al ministro per rappresentare il disagio per la situazione di impasse determinatasi e sottoporgli i numerosi quesiti sui trasferimenti degli iscritti e sulla sorte degli Ordini privi di tribunale.

Il presidente dei commercialisti ha poi parlato del Regolamento sulla formazione professionale continua e del Codice delle sanzioni. Il Regolamento FPC, che entrerà in vigore il 1° gennaio 2016, prevede importanti novità tra cui il mantenimento in capo agli Ordini territoriali di un fondamentale ruolo nella definizione dell’offerta formativa per gli iscritti; la previsione di un contributo, per ciascuna giornata dell’evento, pari a 5 euro per ogni partecipante iscritto, con un minimo di 250 euro per ciascun evento formativo a pagamento approvato; l’ampliamento all’antiriciclaggio e alle tecniche di mediazione delle materie obbligatorie; il maggior peso delle attività di formazione per cui si prevede una valutazione complessiva dell’attività formativa (contenuti, relatori, ecc..) che può superare il criterio secondo cui un’ora equivale ad un credito.
Il testo inziale approvato dal Consiglio nazionale e sottoposto all’approvazione del ministero della Giustizia, però, prevedeva l’esonero dall’obbligo formativo per gli iscritti che avessero compiuto il 65° anno di età, che non esercitassero l’attività professionale e per gli iscritti nell’elenco speciale. Esoneri che non sono stati approvati dal ministero che ha richiesto di eliminarli dal testo del Regolamento, sostituendoli con riduzioni del numero di crediti.

«Il Consiglio nazionale – ha spiegato Longobardi – ha espresso in merito perplessità, precisando che le finalità di tutela dell’interesse pubblico, sottese all’introduzione dell’obbligo formativo, non possano che riguardare i professionisti che svolgono concretamente l’attività. In attesa di incontrare il ministro, abbiamo approvato comunque il Regolamento con riduzioni del numero dei crediti per consentirne la pubblicazione sul Bollettino Ufficiale del ministero della Giustizia per l’entrata in vigore dal 1° gennaio 2016».

In materia di disciplina, infine, i commercialisti hanno affrontato il tema della correttezza dei comportamenti degli iscritti, anche attraverso l’esercizio della funzione giurisdizionale che la legge riconosce al Consiglio Nazionale. «Ovviamente – ha detto il presidente Longobardi – si è deciso su casi accumulatisi soprattutto durante il commissariamento, ponendo fine a situazioni soggettive di negata giustizia». Connesso alla funzione disciplinare è il tema estremamente sensibile delle sanzioni. «A breve potrete – ha concluso Longobardi – potrete avere a disposizione il Codice delle sanzioni per colmare le incongruenze tra i vari territori e non avere eccessive disparità di trattamento nell’applicazione delle sanzioni, soprattutto per la formazione professionale continua, unitamente al Commentario del regolamento per l’esercizio delle funzioni disciplinari».

È stata poi la volta del tesoriere del Consiglio nazionale, Roberto Cunsolo, che ha illustrato il bilancio di previsione 2016 approvato all’unanimità. Sono seguiti gli interventi dei presidenti e dei vicepresidenti degli Ordini, dei presidenti delle casse di previdenza e dei rappresentanti di alcune sigle sindacali che hanno manifestato apprezzamenti, ma anche critiche pacate e costruttive che hanno contribuito alla qualità del dibattito. Tra i temi affrontati la normativa su trasparenza e antiriciclaggio, le Saf, l’utilizzo dell’avanzo di amministrazione.

Nel pomeriggio, invece, si è tenuta l’elezione del Collegio dei revisori del Consiglio nazionale per il periodo 2016-2020. Sono stati eletti come membri effettivi Domenico Abbo (Imperia), Mara Rinaldi (Forlì) e Chiara Mazzalveri (Pesaro e Urbino). Membri supplenti, invece, saranno Vito Montanaro (Taranto) e Nicola Moscon (Bolzano).

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