L’Agenzia per la coesione territoriale ha pubblicato un avviso pubblico per la selezione e il sostegno di iniziative delle imprese finalizzate a contrastare gli impatti negativi generati dalla Brexit. I soggetti beneficiari sono le imprese private iscritte nel Registro delle Imprese, danneggiate dal recesso del Regno Unito dall’Unione europea.

A darne notizia è il Consiglio nazionale dei commercialisti attraverso l’informativa n. 60 del 10 maggio 2023 in seguito ad una nota dell’Organismo Responsabile della Gestione della Riserva di adeguamento alla Brexit, “strumento speciale di emergenza una tantum”, istituito dalla Commissione Europea per contrastare le conseguenze economiche, sociali, territoriali e ambientali della Brexit negli Stati membri e mitigare gli impatti negativi sulla coesione economica, sociale e territoriale.

Tale avviso prevede il rimborso delle spese sostenute dal 1° gennaio 2020 dalle imprese per contrastare gli impatti negativi della Brexit a fondo perduto fino al 100% delle spese sostenute nei limiti del regolamento de minimis e saranno ammissibili le attività che l’impresa ha realizzato per contrastare l’impatto negativo della Brexit di importo complessivo non inferiore a 10.000 euro, al netto dell’IVA.

Le domande dovranno essere presentate esclusivamente in via telematica, mediante l’apposita piattaforma, fino alle ore 12:00 del 12 luglio 2023 (prima finestra temporale). Il proponente può presentare una sola proposta/domanda di finanziamento in ciascuna finestra temporale. Il proponente può partecipare anche a più finestre temporali purché le singole iniziative progettuali comprendano titoli di spesa differenti.

È prevista una procedura a sportello in base all’ordine cronologico di ricevimento delle domande ed il beneficio verrà concesso a seguito di un procedimento istruttorio finalizzato a verificare la regolarità dei requisiti.

Sono esclusi dalle spese ammissibili i costi relativi all’IVA e le spese a sostegno della delocalizzazione, come definita dall’art. 2, punto 61-bis), del Regolamento (UE) n. 2014/651.

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