Si concluderà il prossimo 31 marzo la seconda edizione del Censimento permanente delle imprese dell’Istat, che coinvolgerà un campione di circa 280.000 imprese con almeno 3 addetti, chiamate a compilare un questionario esclusivamente online. In questo modo l’Istat, oltre a ridurre il carico statistico sui rispondenti, può diffondere informazioni continue e tempestive, in grado di rappresentare l’intera struttura produttiva del Paese, cogliendone caratteristiche, strategie e performance. Difatti, come avvenuto nella precedente edizione, anche in questo caso è prevista una diffusione preliminare dei risultati a pochi mesi di distanza dalla chiusura della rilevazione.

In questo contesto, assume fondamentale importanza il ruolo dei commercialisti che, in qualità di consulenti delle imprese, possono facilitare la compilazione del questionario delle aziende incluse nel campione dell’Istat.

Lo scopo del Censimento permanente delle imprese è quello di aggiornare e incrementare il patrimonio informativo sulla struttura del sistema economico nazionale, favorendo allo stesso
tempo l’affinamento della qualità dei registri statistici delle imprese. In particolare, i dati raccolti consentiranno di restituire informazioni su aspetti strategici del sistema produttivo come la struttura proprietaria, la gestione delle risorse umane, le relazioni produttive, l’estensione dei mercati di riferimento, l’attività innovativa e l’uso delle tecnologie, l’internazionalizzazione produttiva, i processi di trasformazione e le azioni realizzate per la sostenibilità ambientale e la responsabilità sociale.

Tra le novità introdotte nel questionario sono da segnalare i quesiti dedicati all’individuazione delle filiere produttive, informazioni fondamentali per comprendere la complessità dei processi
produttivi all’interno delle imprese, nonché le loro interconnessioni con le altre realtà internazionali.

Il Censimento permanente delle imprese mira inoltre a cogliere i punti di forza e di debolezza delle unità economiche, anche in relazione alle opportunità offerte dal PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza) e quindi, attraverso importanti investimenti e riforme utili ad accelerare la transizione in atto e a rafforzare il sistema produttivo italiano.

“L’importanza della rilevazione censuaria va sottolineata anche e soprattutto in relazione al particolare periodo storico che stiamo attraversando – dichiara il presidente dell’Istat, Gian Carlo Blangiardo -. La pandemia, le tensioni sui mercati globali e in ultimo i contrasti geopolitici hanno determinato un susseguirsi di significativi shock economico-finanziari che hanno inciso profondamente sulla struttura del sistema produttivo del Paese. La rilevazione, quindi, sarà l’occasione per intercettare e comprendere i profondi cambiamenti che stanno interessando il sistema delle imprese e che riguardano sia aspetti tecnologici, organizzativi, di mercato e di impiego di capitale umano, sia sfide su responsabilità ambientale, sociale e per lo sviluppo locale”.

Come sempre, sono previsti sia l’obbligo di risposta che la relativa sanzione in caso di mancato adempimento. I dati acquisiti attraverso la rilevazione saranno coperti dal segreto d’ufficio e dal segreto statistico.

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