Promuovere la qualificazione professionale del commercialista e supportare lo sviluppo dell’economia portuale italiana. È lo scopo del Protocollo d’intesa che il Consiglio nazionale dei dottori commercialisti e degli esperti contabili ha sottoscritto con l’Associazione dei Porti Italiani (ASSOPORTI).
Tra le prime azioni individuate ci sono l’organizzazione di eventi scientifici relativi all’economia del mare e intermodalità, ovvero la realizzazione di studi come quaderni tematici e paper, l’analisi di problematiche tecniche e professionali che coinvolgono il settore e possono beneficiare delle competenze del commercialista. Senza dimenticare l’elaborazione di proposte comuni di revisione della normativa vigente per quanto attiene al sostegno e allo sviluppo dell’attività d’impresa che coinvolgono il settore.
“Il Consiglio nazionale intende valorizzare le competenze professionali del commercialista nell’ambito dei temi legati all’economia del mare e della logistica portuale ai fini dello sviluppo del cluster – commenta Massimo Miani, presidente del CNDCEC –, fornendo adeguato supporto specialistico sia agli operatori economici nella loro evoluzione verso nuovi processi produttivi, sia ai porti per lo studio delle problematiche di ordine generale relative alle tematiche proprie della professione”.
“Il Protocollo rientra nel più ampio progetto del Consiglio nazionale di rafforzare i contenuti specifici della professione, adattandola all’evoluzione del sistema economico e delle necessità delle PMI – affermano il segretario Achille Coppola ed il consigliere Giuseppe Laurino, delegati all’Attività d’impresa del CNDCEC –. Per questo motivo, abbiamo predisposto un programma di azioni in relazione ai principali cluster economici nazionali, tra cui assume particolare rilievo il cluster marittimo e portuale”.
Nei mesi scorsi, infatti, il CNDCEC ha dato l’avvio alla creazione di cinque nuovi gruppi di lavoro, articolati in relazione ai principali distretti economici nazionali, nella convinzione che l’attività d’impresa rappresenti un driver di sviluppo dell’organizzazione di una nuova professione. Oltre a quello dedicato all’Economia del mare e Logistica, ci sono Mady in Italy, Service Economy, Hi Tech, Edilizia e Ambiente. Con l’auspicio che anche gli Ordini territoriali possano costituire tali gruppi a livello locale con il fine di mappare i commercialisti specializzati nei diversi cluster, organizzare eventi formativi sui territori e formulare proposte normative.

Giornalista professionista, addetta stampa del Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili, redattrice di Press Magazine
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