Centoundici Ordini presenti su centotrentadue e oltre trenta interventi. Sono i numeri dell’Assemblea dei Presidenti degli Ordini territoriali dei commercialisti, svoltasi oggi a Roma. La riunione, nel corso della quale è stato anche esaminato il bilancio preventivo del Consiglio nazionale per il 2025, è stata un’occasione per un confronto interno alla categoria, a poche settimane dall’approvazione del testo di riforma dell’Ordinamento professionale che, dopo l’ok della governance nazionale, dovrà ora approdare in Parlamento.
Nella sua relazione introduttiva, il presidente nazionale Elbano de Nuccio, oltre a elencare i risultati raggiunti sinora dal Consiglio nazionale e a rivendicare le scelte compiute con la riforma dell’ordinamento, ha lanciato un appello all’unità della categoria.
Dalla stragrande maggioranza degli interventi dei presidenti è emerso un pieno sostegno all’azione del Consiglio nazionale e alla riforma dell’Ordinamento professionale. Uniche voci critiche quelle dei presidenti di Roma e Milano, Giovanni Calì e Marcella Caradonna: il primo ha avanzato critiche ad alcuni aspetti tecnici del testo di riforma, la seconda ha sostenuto che il tempo messo a disposizione per un’analisi delle novità introdotte è stato troppo ridotto.
“Questa assemblea – ha affermato de Nuccio a margine dell’assemblea – ci ha fornito un grande esempio di partecipazione democratica. Ci siamo parlati con franchezza, confrontandoci su metodo e contenuti della nostra azione, con un numero di Ordini presenti e di interventi estremamente rilevante, a dimostrazione di un forte desiderio di analizzare e sviscerare insieme aspetti e problematiche determinanti per il futuro della nostra professione”.
“Il fatto che dalla stragrande maggioranza degli interventi sia emerso un forte sostegno alla nostra azione e un altrettanto forte invito a procedere sulla strada sin qui intrapresa è per noi uno sprone a fare sempre di più e meglio”, ha aggiunto. “Siamo ovviamente sempre aperti a critiche e a osservazioni costruttive – ha concluso – ma sono convinto che, come stiamo già facendo, il Consiglio nazionale abbia il dovere di assumersi la responsabilità di scelte importanti e coraggiose e di proseguire nel compito di rafforzare ulteriormente il ruolo della categoria, rispettando il programma elettorale sulla base del quale proprio i presidenti degli Ordini oggi riuniti a Roma ci hanno votato. Questo è il messaggio che abbiamo ricevuto oggi e che raccogliamo. Per questo motivo, ribadisco che non è il momento della divisione e di azioni che puntano deliberatamente a danneggiare l’immagine della categoria, arrecando danno a tutti i centoventimila nostri colleghi”.
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