Si svolgerà dal 30 maggio al 3 giugno 2023 in Portogallo la nuova missione di AICEC (Associazione Internazionalizzazione Commercialisti ed Esperti Contabili). L’iniziativa si inserisce nell’ambito delle attività formative previste dall’associazione ed è concepita per offrire ai commercialisti interessati al tema dell’internazionalizzazione delle imprese opportunità di networking e di acquisizione di competenze specialistiche rispetto alla realtà economica e professionale portoghese. La notizia della missione è stata fornita dal Consiglio nazionale dei commercialisti in una informativa agli Ordini territoriali alla quale sono allegati il programma e la scheda di prenotazione.

L’apertura della missione avverrà il 31 maggio con incontri istituzionali alla presenza delle autorità e del Sistema Italia. I giorni seguenti saranno invece caratterizzati da seminari di approfondimento sulle opportunità offerte dal Portogallo e da incontri professionali su richiesta.

Situato nel margine occidentale della penisola iberica, il Portogallo è strategicamente posizionato tra Europa, Africa e America con le quali mantiene profonde e dinamiche e relazioni commerciali e politiche. I legami storici linguistici, economici e socioculturali tra il Portogallo e i paesi dell’Africa lusofona possono in concreto rendere questo paese una piattaforma privilegiata anche per le Pmi italiane che intendono affacciarsi sul mercati emergenti verso cui l’export portoghese sta registrando notevoli tassi di crescita.

Secondo la Farnesina, infatti, le relazioni economiche bilaterali tra Italia e Portogallo hanno vissuto un forte rilancio. Per quanto riguarda i rapporti commerciali bilaterali, dopo l’inevitabile contrazione del 2020 (-10,3% rispetto al 2019, con un interscambio complessivo pari a 5,9 miliardi di euro) e la ripresa già avviata a partire dal 2021 (+19,2%, con 7,03 miliardi totali), il saldo commerciale per il periodo gennaio-novembre 2022 ha registrato un notevole miglioramento. L’Italia, infatti, si attesta come il sesto fornitore del Portogallo e il sesto Paese destinatario di merci e servizi portoghesi, con un interscambio complessivo pari a quasi 8,4 miliardi di euro (+32% rispetto allo stesso periodo del 2021), di cui 5,3 miliardi circa di esportazioni italiane e 3 miliardi di importazioni dal Portogallo: un saldo nettamente a favore del nostro Paese.

A ottobre 2022, nella lista dei principali fornitori del Portogallo, sempre secondo la Farnesina, l’Italia è preceduta solo da Spagna (27,4 miliardi), Germania (9,4 miliardi), Francia (5,07 miliardi), Cina (4,3 miliardi) e Paesi Bassi (4,2 miliardi). Un ruolo trainante continua ad essere svolto dai settori tradizionali del nostro export, come il comparto tessile-moda (specie per il segmento superiore, non necessariamente limitato ai marchi più noti) e quelli della meccanica per l’industria (componentistica e automazione), del design (con le sue numerose applicazioni – tra le altre – nel settore dell’hôtellerie, particolarmente dinamico nel Paese) e dell’agroalimentare (sia retail che Horeca, ancora una volta per il forte effetto volano del turismo, in netta e costante crescita).

L’AICEP (Agenzia per il Commercio e per gli Investimenti Esteri del Portogallo) ha reso noto che gli Investimenti Diretti Esteri (IDE) in Portogallo hanno raggiunto un nuovo record nel 2022, nonostante il difficile contesto economico globale. Nel corso del 2022 sono stati infatti annunciati 330 progetti, più della metà dei quali relativi a nuove aziende. Nello specifico, lo stock degli investimenti diretti esteri italiani in Portogallo per il 2022 ha riportato una variazione positiva del 21,5% rispetto all’anno precedente (dai 3,09 miliardi di euro del 2021 ai 3,76 miliardi del 2022).

Programma e modulo di prenotazione

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