Boutellis – Taft, de Nuccio e Attolini 

Illustrare i prossimi obiettivi e le attività in cantiere di Accountancy Europe, l’associazione che riunisce le professioni economico-contabili europee, e ascoltare opinioni e esigenze dei commercialisti italiani. È nata con questa finalità la visita di Olivier Boutellis – Taft, CEO dell’associazione, che ha partecipato oggi a Roma ad una sessione dei lavori del Consiglio nazionale dei commercialisti presieduto da Elbano de Nuccio. Un’occasione di ascolto reciproco alla quale ha preso parte anche Giancarlo Attolini, il commercialista italiano da pochi mesi eletto tra i vicepresidenti dell’organismo internazionale.

“Ad Accountancy Europe – ha affermato  Boutellis – Taft nel suo intervento – apprezziamo molto la leadership del Presidente de Nuccio e il cambio di passo nella collaborazione tra il Consiglio nazionale dei commercialisti italiani e Accountancy Europe. Il nostro organismo rappresenta l’intera professione, i commercialisti professionisti che lavorano in studi contabili di tutte le dimensioni, compresi i praticanti individuali, i professionisti che lavorano in aziende o nel settore pubblico. I nostri membri sono 50 organismi professionali in 35 paesi europei, che insieme rappresentano più di un milione di professionisti. La nostra missione è quella di influenzare i legislatori, aiutare la professione a plasmare il proprio futuro, facilitare la cooperazione tra i membri”.

In tutti i Paesi dell’UE, l’80% della legislazione che si applica alla professione e ai suoi clienti viene elaborata a Bruxelles, ad esempio in materia di fiscalità, contabilità, revisione contabile, lotta al riciclaggio di denaro e corporate governance e ora anche con l’intera agenda sulla sostenibilità.

“La scienza ha stabilito che la sostenibilità, e in particolare, ma non solo, la crisi climatica, è la sfida più importante che l’umanità abbia mai affrontato. La professione contabile ha un ruolo chiave da svolgere per aiutare la società nella transizione e nell’adattamento, poiché i commercialisti hanno l’esperienza per misurare, consigliare, riferire e fornire garanzie in relazione all’attività aziendale. Non esiste un dovere d’interesse pubblico più grande”, ha proseguito.

Boutellis – Taft, de Nuccio e Attolini 

Il leader di Accountancy Europe ha poi ricordato come le PMI e gli studi di piccole e medie dimensioni siano da tempo una priorità per l’associazione. Essi sono ugualmente colpiti dall’emergenza sostenibilità per molteplici ragioni: spesso fanno parte della catena di fornitura di aziende più grandi, dovranno essere sostenibili per avere accesso ai finanziamenti, devono già rispondere alle crescenti aspettative dei consumatori, dei dipendenti e delle nuove generazioni e subiscono l’impatto della legislazione che si applica loro o che deriva da quella applicabile alle entità più grandi. Già oggi molte PMI subiscono l’impatto fatale di eventi climatici estremi, dell’accesso alle risorse naturali, del cambiamento delle condizioni di produzione. “Anche il contesto politico dell’UE è molto pressante – ha rimarcato – con le prossime elezioni continentali e un flusso costante di iniziative legislative e dibattiti politici”.

Proprio le priorità dell’Unione Europea avranno un impatto importante sulla professione: il corporate sustainability reporting directive è un elemento critico del Green Deal dell’UE, mentre l’european sustainability reporting standards e l’assicurazione di sostenibilità definiscono il futuro della professione. Sono poi in arrivo altri provvedimenti, ad esempio il pacchetto sull’economia circolare e un’iniziativa dell’UE contro il greenwashing. “Stiamo inoltre lavorando sugli standard dell’ISSB e del GRI”, ha proseguito, spiegando come “anche la due diligence di corporate governance sostenibile sta portando opportunità e sfide alla professione”. “Ci aspettiamo anche un’iniziativa sulla regolamentazione dei servizi fiscali. La lotta contro le frodi e il riciclaggio di denaro rimane una priorità per le istituzioni, anche a causa della guerra in Ucraina”.

Per il biennio 2023-2024, l’associazione ha individuato tre priorità strategiche con l’obiettivo di fornire valore alle persone, al pianeta e alla professione. La prima riguarda l’impegno ad assumere la piena responsabilità nella transizione verso un mondo giusto e sostenibile, sostenendo tutti i settori dell’economia, comprese le PMI e il settore pubblico. Vi è poi l’obiettivo di promuovere il sistema di corporate governance e la revisione contabile nell’interesse pubblico e nell’interesse collettivo a lungo termine della professione. Ultima priorità è quella di contribuire a creare una professione rilevante, affidabile e attrattiva.

“Mentre concentriamo gli sforzi e le risorse sulle nostre priorità strategiche, continuiamo comunque a lavorare sulle nostre attività tradizionali a sostegno della professione: reporting aziendale (finanziario e non), PMI (LCE), fiscalità, lotta al riciclaggio di denaro, settore pubblico, etica, ruolo degli ordini professionali e digitalizzazione“, ha concluso.

Il presidente dei commercialisti italiani, Elbano de Nuccio, ha sottolineato “l’importanza di questo incontro, una testimonianza tangibile dell’attenzione particolare che questo Consiglio nazionale attribuisce alla sua presenza negli organismi internazionali”. “È in quei consessi che i commercialisti italiani devo essere sempre più protagonisti perché il loro punto di vista sia sempre più presente e ascoltato”, ha proseguito. “La collaborazione con Accountancy Europe – secondo de Nuccio – è poi ancor più strategica, perché assieme a tutti i colleghi europei possiamo avere voce in capitolo sulle tante norme comunitarie che non solo investono direttamente la nostra attività professionale, ma determinano il futuro delle nostre comunità nazionali e europee”.

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