La figura dell’Esponente aziendale AML (Anti-Money Laundering), introdotta nel Provvedimento della Banca d’Italia dell’1 agosto 2023, rappresenta un’evoluzione particolarmente significativa nell’ambito della prevenzione del riciclaggio e del finanziamento del terrorismo e testimonia la sempre maggiore attenzione alle responsabilità e alle competenze richieste a livello aziendale per garantire la conformità alla normativa in materia.
Per questo motivo, il Consiglio nazionale dei commercialisti ha pubblicato il documento “La nuova figura dell’Esponente aziendale AML nel Provvedimento Banca d’Italia del 1° agosto 2023 – Il ruolo del Commercialista esperto AML“, realizzato nell’ambito dell’area di delega Antiriciclaggio-Anticorruzione della Consigliera Gabriella Viggiano, che delinea i tratti essenziali di questa figura ed illustra le nuove opportunità professionali per ampliare il ruolo strategico dei commercialisti nel contesto aziendale, già abituati a ricoprire incarichi nei Consigli di Amministrazione di intermediari finanziari in ragione di mandati professionali specifici e, soprattutto, in possesso della conoscenza delle norme, dell’esperienza in ambito aziendale e della capacità di analizzare i rischi.
Nel documento si sottolinea come sia la Banca d’Italia a definire il ruolo dell’Esponente aziendale AML, specificandone requisiti, responsabilità e funzioni: lo riconduce ad una figura apicale, designata all’interno di un’organizzazione soggetta agli obblighi antiriciclaggio (banche, intermediari finanziari, istituti di pagamento e di moneta elettronica), avente quale compito principale quello di garantire il rispetto delle norme AML e la loro applicazione pratica nel contesto degli intermediari bancari e finanziari.
L’introduzione dell’Esponente aziendale AML implica, per i soggetti coinvolti, la necessità di definire in modo più chiaro le responsabilità a livello dirigenziale e operativo, con impatti su governance, sistemi di controllo interno e risorse umane. Appare subito chiaro come l’Esponente aziendale AML debba essere una figura non solo competente in materia di antiriciclaggio, ma anche dotata di buone capacità relazionali e ampia conoscenza delle dinamiche aziendali. Tali abilità – si legge nel documento dei commercialisti – risultano essenziali per mantenere rapporti equilibrati con tutte le parti interessate (stakeholder) ed evitare conflitti interni o problemi di comunicazione che potrebbero compromettere l’efficacia dei controlli.
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