I commercialisti avranno tempo fino al prossimo 21 maggio per rispondere al sondaggio IFAC 2018 sui piccoli e medi studi professionali e le PMI loro clienti. Sedici quesiti rivolti ai professionisti contabili di tutto il mondo che, condividendo le proprie esperienze, potranno contribuire a rappresentare la situazione degli studi professionali a livello globale.
Le domande, disponibili anche in lingua italiana, sono state elaborate dal Comitato per i piccoli e medi studi professionali (Small and Medium Practices Committee) dell’IFAC con il fine di scoprire i punti di forza e le criticità degli studi e comprendere come affrontare al meglio le sfide che li attendono.
I temi oggetto delle domande sono tutti di strettissima attualità. Si parte dall’indicazione percentuale dei proventi per quattro macro aree di attività professionale (contabilità e bilancio, revisione contabile e assurance, fiscalità, servizi di consulenza) alla previsione su come cambierà il fatturato dello studio nei prossimi dodici mesi.
Nel questionario si chiede inoltre quali servizi di consulenza fornisce lo studio oltre a quelli tradizionali legati a contabilità, revisione contabile e fiscalità, nonché il grado di rilevanza per una serie di sfide che i professionisti potrebbero trovarsi ad affrontare (internazionalizzazione, pianificazione della successione, sviluppo tecnologico, concorrenza, ricerca e/o fidelizzazione di nuovi clienti e personale, spinta al ribasso dei compensi).
Una serie di domande è dedicata al talent management. Si chiede se la ricerca dei talenti è difficile e per quali motivi, ma soprattutto che tipo di iniziative (programmi, incentivi, tutoraggio, coaching, ecc.) il professionista mette in campo per la gestione del talento.
Anche lo sviluppo tecnologico è preso in seria considerazione dal sondaggio che chiede quali azioni sono state intraprese o si vogliono avviare per rimanere al passo con gli ultimi sviluppi tecnologici in modo da fornire un servizio migliore ai clienti. A questo riguardo, già nel sondaggio 2016, la percezione dell’impatto che l’innovazione tecnologica avrebbe avuto sulla professione nei successivi cinque anni era cresciuta sensibilmente rispetto al 2015. L’esigenza di aggiornare hardware e software, così come il passaggio al cloud, erano arrivati in cima alla classifica delle sfide legate alla tecnologia. Sempre in questo ambito, anche la ricerca e selezione della tecnologia più adatta alle esigenze dello studio si era rivelata una questione piuttosto sentita dai professionisti.
Il sondaggio si conclude con una sezione dedicata alle PMI clienti. Al termine è possibile indicare nome e indirizzo email per essere informati direttamente sugli esiti della ricerca. I risultati, che verranno presentati in occasione del Congresso mondiale IFAC, WCOA 2018, che si svolgerà a Sydney il prossimo novembre, potranno comunque essere consultati sui siti IFAC e CNDCEC.
Nelle scorse edizioni i commercialisti italiani hanno partecipato numerosi, fornendo un contributo molto significativo ed apprezzato.
Giornalista professionista, addetta stampa del Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili, redattrice di Press Magazine
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