Il focus sui bilanci dell’Industria del settore manifatturiero curato dalla Fondazione Nazionale di Ricerca dei Commercialisti mostra come nel 2023, dopo la grande galoppata del biennio post Covid, le imprese italiane di questo comparto abbiano cominciato a rallentare il passo. Il fatturato aggregato del settore è rimasto quasi stazionario, mentre la quota di società che chiude il bilancio in utile è cresciuta, passando da 86,7% a 87,5%, e il Roe si è portato a 12,4% da 12,1% fatto registrare un anno prima.
Da segnalare, in particolare, la crescita dei ricavi nel Sud pari a +4,7% contrapposta al calo nel Centro Nord. In particolare, nel Nord est il calo è pari a -1,1%, nel Nord ovest si ferma a -0,7% e nel Centro a -0,2%. Andamento, questo, che si riflette anche sulla dinamica del valore aggiunto che al Sud risulta in aumento del 13,9% contro la media nazionale del 6,7%.
Sul piano territoriale, sempre guardando all’andamento dei ricavi, le regioni più dinamiche sono nel Sud. Qui, infatti, si registra il tasso di crescita più elevato con la Calabria che fa registrare +21% e il Molise +18,1%, mentre la Campania fa segnare un +5,3% che è comunque significativo nel cotesto generale. Ad incidere in negativo sono, invece, il Friuli-Venezia Giulia con -6,2%, la Valle d’Aosta con -5,1%, il Veneto con -2,7% e, soprattutto, la Lombardia con -1,9%. Nel Nord, si distinguono il Trentino-Alto Adige (+3,6%) e il Piemonte (+3,2%).
Tra i comparti produttivi si segnala la crescita importante dei ricavi nel settore dell’automotive (+11,9%), seguito da abbigliamento (+8,4%) e agroalimentare (+7,2%), mentre sono diversi i comparti che fanno registrare cali marcati, tra questi l’industria metallurgica (-16,9%), l’industria cartaria (-11,7%), la chimica (-9,1%), l’industria del legno (-7,4%), l’industria della gomma e delle materie plastiche (-6,8%).
I dati presentati nel focus, come viene precisato nella nota metodologica, sono elaborati aggregando i dati dei bilanci delle società di capitali del settore manifatturiero che hanno più di 100 mila euro e meno di 1 miliardo di euro di ricavi. Questo per escludere dall’analisi le aziende troppo piccole e quelle troppo grandi che altrimenti possono avere un effetto distorsivo sui dati.
Nel focus i dati di dettaglio di 21 differenti comparti produttivi con particolare riguardo agli indicatori di bilancio relativi al valore della produzione, ai ricavi, al valore aggiunto, ai dipendenti e a una serie di indici di bilancio sia di carattere finanziario che reddituale. I dati sono elaborati per classi di fatturato e per regioni
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