Family business, benefit corporation, rottamazione dei ruoli, Voluntary discolure 2. E ancora: un focus del Consiglio nazionale sulla valutazione delle aziende in crisi, le consuete storie di start up e di aziende italiane di successo e tanto altro ancora. Chiudiamo il 2016 con un numero di Press ricco di approfondimenti sull’attualità economica e fiscale, senza rinunciare ad un sguardo che sappia guardare al futuro della nostra economia, anche raccontando storie positive di una Paese che continua a soffrire gli effetti della crisi. È l’impostazione che abbiamo voluto dare un paio di anni fa al nuovo corso di Press e alla quale siamo stati fedeli anche quest’anno, nel tentativo di parlare della nostra professione e delle sue tante problematiche, ma anche delle sue potenzialità e della sua capacità di stare in modo dinamico e innovativo nel cuore dei processi economici. Un approccio che ci auguriamo caratterizzi sempre di più i commercialisti italiani.

La nostra professione ha vissuto solo poche settimane fa un evento storico. Più di 3000 colleghi, giunti con ogni mezzo da tutte le parti d’Italia, hanno gremito lo scorso 14 dicembre una piazza romana per la prima manifestazione di protesta mai organizzata dalle sette sigle sindacali della categoria, alla quale il Consiglio nazionale ha garantito il suo pieno supporto, anche dal punto di vista economico. Una piazza arrabbiata, certo, che non ha lesinato critiche feroci al nostro sistema fiscale, alla politica ed alla pubblica amministrazione che, imperterrite, continuano a trattarci da meri sudditi. Ma anche una piazza orgogliosa nel rivendicare con forza sia il ruolo di sostegno svolto dai commercialisti italiani a favore del tessuto diffuso delle piccole imprese del nostro Paese sia la vicinanza quotidiana ai nostri clienti, afflitti da mille problemi di cui siamo molto spesso noi a farci carico. Accanto alla protesta, emergeva, dunque, da quella piazza la consapevolezza piena della funzione nazionale assolta dai commercialisti italiani. Una consapevolezza di cui far tesoro e da “usare” quando a febbraio la categoria eserciterà per la prima volta il suo diritto all’astensione dal lavoro. Un altro evento storico, al quale è bene arrivare con lo stesso spirito unitario mostrato il 14 dicembre. Lo abbiamo visto negli scorsi anni: quando la categoria è divisa perde in capacità di interlocuzione con i suoi stakeholders e finisce per uscire dai radar della politica e dell’opinione pubblica.

Questo numero esce in contemporanea con le elezioni per il rinnovo del Consiglio nazionale, che hanno visto l’affermazione della lista guidata da Massimo Miani. Nell’augurare al nuovo presidente e al suo consiglio buon lavoro, rimetto, come è giusto che sia, nelle mani del presidente in pectore il mio mandato di direttore di Press che per ben otto anni ho avuto il piacere, l’onore e l’orgoglio di dirigere grazie alle indicazioni provenienti dai due Consigli nazionali precedenti. Per il nostro giornale ho speso ogni mia energia, nella convinzione che esso potesse essere uno dei migliori strumenti per la crescita complessiva della categoria. All’impegno per Press si è affiancato, negli ultimi due anni, anche quello di Consigliere nazionale, nella breve consiliatura che proprio in questi giorni si chiude, guidata dal presidente Gerardo Longobardi. A lui e all’intero consiglio uscente va il mio grazie per l’attenzione con la quale hanno seguito il nostro giornale e per il proficuo impegno profuso ogni giorno per i commercialisti italiani. Un grazie doveroso va anche al caporedattore, alla segretaria di redazione, ai membri del comitato di redazione ed a tutti i collaboratori che, con assiduo e profittevole impegno, hanno contribuito, nel corso di questi anni, alla crescita ed al successo della nostra rivista. Giornale e Consiglio nazionale sono stati una parte significativa della mia esperienza umana e professionale. Per avermi fornito questa grande opportunità ringrazio la categoria, alla quale auguro un felice 2017 ed un futuro di unità e successi.

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