La Locride è terra nota più per la presenza della ‘ndrangheta, che ne condiziona fortemente l’economia, che per i suoi pregi storici ed artistici. Abbiamo chiesto ad Ettore Lacopo, presidente dell’Ordine dei dottori commercialisti e degli esperti contabili di Locri, se ci sono stati progressi per liberare l’economia del territorio dalla presenza mafiosa. «Nell’ultimo ventennio», risponde il presidente Lacopo, «lo Stato ha fatto tanto nella repressione del fenomeno mafioso al fine di contribuire ad una crescita economica, in quanto la presenza di un’economia illegale crea un’evidente concorrenza sleale all’interno di quella sana. Ma ora sarebbe necessario che lo Stato affrontasse con maggiore impegno la marginalità strutturale del territorio, fornendo ai soggetti economici sani strumenti efficaci per la ripresa e lo sviluppo, senza i quali la ‘ndrangheta non può essere arginata. Ad ora, stante la gravità del malessere sociale, non risultano progetti economici di rilievo. E’ pertanto importante un impegno per lo sviluppo economico che restituisca fiducia ai cittadini della Locride, uno sviluppo competitivo sul piano nazionale ed internazionale che cresca nella legalità. E su questo, un decisivo contributo può e deve essere offerto dai commercialisti». Secondo il presidente Lacopo, infatti, gli Ordini territoriali devono contribuire a dare una spinta propulsiva allo sviluppo dell’economia locale. In tal senso, l’Ordine di Locri si sta facendo promotore della creazione di due o tre reti d’impresa. «Certo, non sarà di facile attuazione considerando l’individualismo del popolo calabrese, ma ci proveremo con l’aiuto dei colleghi e dei nostri clienti perché le aziende in rete, sviluppando maggiore produttività e competitività, faranno crescere le loro aziende, l’occupazione e tutta l’economia del territorio. Senza dimenticare i nostri compensi».

L’Ordine dei commercialisti: OCC e ADR
Secondo il presidente di Locri, i commercialisti svolgono anche un’importante funzione sociale, fornendo aiuto per uscire dalle crisi da sovra-indebitamento. L’Ordine, infatti, ha costituito un OCC (Organismo di composizione della crisi), il primo in Calabria e l’ottavo in Italia. «Quando parlo di utilità sociale dell’OCC», spiega Lacopo, «mi riferisco ai cittadini della Locride che potranno beneficiare di tale istituto. La crisi da sovra-indebitamento è un problema che va affrontato da diversi punti di vista: oltre ad una visione tecnico-giuridica, ci sono anche risvolti sociali che si ripercuotono negativamente nella vita di tante persone, continuamente vessate ed esasperate a causa dei debiti verso le banche, Equitalia, l’erario. Senza dimenticare che la congiuntura economica di questo periodo accentua le ricadute negative. Ritengo che il nostro territorio stia uscendo da questo lungo periodo di crisi. In relazione alle crisi in provincia, è vero che probabilmente sono tante, ma bisogna smettere di piangersi addosso ed operare per risolverle. Occorre essere ottimisti e propositivi e tenere sempre a mente che ognuno di noi è artefice del proprio destino». In un recente convegno, i commercialisti di Locri hanno sottolineato che la crisi da sovra-indebitamento si ricollega direttamente all’economia della famiglia. In che modo i commercialisti sono leader nella gestione della crisi tra funzione professionale e funzione sociale? «Il collegamento all’economia della famiglia», risponde Lacopo, «è legato ai possibili pignoramenti degli immobili famigliari che vengono richiesti in garanzia per l’accesso al credito e per i debiti erariali. Una corretta gestione dei rischi nell’indebitamento realizza la funzione sociale di cui si parla. Oltre, naturalmente, all’aiuto fornito per uscire dalla crisi di sovra-indebitamento che non può e non deve essere considerata l’ultima possibilità di una vita dignitosa. Mi viene da pensare anche come il passaggio dal sovra-indebitamento all’usura non può e non debba essere considerato automatico ed inevitabile. La maggioranza delle famiglie sovra-indebitate non evolve nell’usura bensì nella povertà, anche se è altrettanto vero che all’usura si arriva dopo una lunga fase di indebitamento al fine di coprire i debiti precedenti. Tutto ciò assegna ai commercialisti una funzione fondamentale per il contenimento della disgregazione sociale a cui la società potrebbe andare incontro. L’accresciuto impegno della categoria consente inoltre di dare un’ulteriore opportunità di sviluppo professionale ai colleghi».
L’Ordine di Locri ha attivato anche l’Organismo ADR Mediazione, ottenendo un buon risultato: circa 73 pratiche di mediazione svolte nel 2015. Pure il dato tendenziale è positivo visto che l’organismo ha già protocollato 30 istanze nei primi due mesi del 2016. Anche in questo caso, come nella crisi da sovra-indebitamento, si tratta di un’ulteriore attività da svolgere per i commercialisti. «Sin dall’inizio», commenta il presidente Lacopo, «questo Ordine ha investito nella cultura della mediazione. La crescita di tali metodi alternativi di risoluzione delle controversie, infatti, deve essere sostenuta da una sensibilizzazione sociale che tenga conto dei valori sottesi a tali strumenti e da un maggior coinvolgimento della comunità giuridica. Ci abbiamo creduto sia per il contributo che la nostra categoria poteva offrire alla giustizia italiana per diminuire il contenzioso civile sia per l’opportunità che potenzialmente veniva offerta ai nostri colleghi quale ulteriore attività professionale da svolgere. Inoltre, a conferma di quanto si diceva in precedenza, si sottolinea che nel nostro organismo di mediazione la referente è una donna, la collega Annalisa Certomà, a cui va il mio ringraziamento per l’attività che sta svolgendo».

La componente femminile
A proposito di professioniste, in Europa si assiste ad una crescente spinta verso la pari rappresentanza delle donne nei processi decisionali, ma è un dato di fatto che in Italia si continui a registrare un persistente divario di genere nell’occupazione, nei salari e nelle carriere professionali. I commercialisti però si distinguono, visto che continua ininterrottamente la crescita della componente femminile che, a livello nazionale, si attesta al 31,6% ma che a Locri raggiunge il 35,7%. «Un dato sicuramente confortante», commenta Lacopo, «che ci fa ben sperare nella crescita e nell’indipendenza delle donne meridionali che cercano sempre più l’indipendenza economica e l’affermazione professionale. Quello che le contraddistingue è la determinazione per il raggiungimento dei propri obiettivi che devono essere necessariamente conciliati con gli impegni della famiglia. Il fatto che questo avvenga al Sud, dove vi è carenza di servizi sociali a sostegno della famiglia, non può che indurci ad ammirare la loro determinazione. Non posso che esprimere soddisfazione per il dato sulla presenza femminile tra gli iscritti all’Albo dell’Ordine di Locri ed aggiungo, ad ulteriore conferma, che anche in Consiglio, con la presenza di 3 donne su 9 consiglieri (33,33%), viene confermato il dato nazionale».

La Scuola di alta formazione
Lo scorso febbraio è stata inaugurata a Reggio Calabria la sede distaccata della Scuola di alta formazione del distretto Calabria e Basilicata. Contestualmente, è stata sottoscritta una convenzione con il Dipartimento di Giurisprudenza ed Economia dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria al fine di integrare la formazione professionale con i percorsi accademici di innovazione e sviluppo. La professione evolve ormai verso la specializzazione. «Con l’introduzione dell’informatizzazione e della telematica (fattura elettronica con le PA, servizio tessera sanitaria, 730 precompilato, etc.) e, nell’immediato futuro, della fattura elettronica B to B, la tenuta della contabilità e la predisposizione dei dichiarativi fiscali sono funzioni professionali che tenderanno a scomparire. La specializzazione, pertanto, è il futuro della nostra professione. Con la SAF di Reggio Calabria, unitamente all’università Mediterranea di Reggio Calabria, si sta per avviare il primo Master di II livello in Economia Sanitaria accreditato presso la Regione Calabria. I colleghi partecipanti conseguiranno un titolo abilitativo e qualificante per intraprendere la carriera dirigenziale nell’area amministrativa della sanità. I tre Ordini della provincia – Palmi, Locri e Reggio Calabria – ci hanno creduto e si stanno prodigando nel portare avanti questo corso post laurea, cercando di acquisire professionalità nella gestione del master. Per il futuro, si cercherà di portare avanti master che daranno ai colleghi partecipanti opportunità di crescita professionale ed economica. Il migliore modo di operare, per il raggiungimento dell’obiettivo, è captare la richiesta di formazione e successivamente fornire un’offerta formativa adeguata e specialistica».

Job Act per gli autonomi
Per la prima volta un governo ha varato un Jobs Act per gli autonomi, tutelando professionisti e partite Iva. Giudizio positivo? «Sì», risponde Lacono, «perché per la prima volta viene tracciata una regolamentazione generale del lavoro autonomo che riguarda tutto il popolo di partite Iva e collaboratori. Il lavoratore potrà godere di tutele nel contratto rispetto al committente, che è in una posizione di forza, e questo vale soprattutto per i giovani che, costretti a competere in un mercato super affollato, sono spesso ingaggiati senza regole. Ulteriore elemento positivo è sul fronte della formazione, elemento fondamentale per chi gestisce un’attività in proprio, magari esercitando una professione in continua evoluzione. Il decreto prevede la possibilità di dedurre al 100% tutte le spese per la formazione. Prevede anche la parificazione di autonomi e professionisti ai piccoli imprenditori ed alle PMI ai fini dell’accesso ai fondi strutturali europei. La Legge di Stabilità contemplava già il diritto di accesso dei professionisti italiani a detti fondi, ma questo decreto introduce definitivamente nell’ordinamento nazionale la parificazione giuridica del professionista allo status di piccolo imprenditore così come è inteso in Europa. Questo significa che autonomi e professionisti hanno adesso la possibilità di accedere ai PON (Programmi Operativi Nazionali) e ai POR (Programmi Operativi Regionali)».

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