Rendere più efficiente ed efficace l’azione di contrasto alla criminalità organizzata di tipo economico, con un impegno particolare sul fronte della valorizzazione del ruolo degli amministratori giudiziari nelle fasi di gestione dei beni sequestrati e confiscati alle consorterie criminali.  Nasce con queste finalità il protocollo d’intesa sottoscritto a Roma, presso la sede del Consiglio nazionale dei dottori commercialisti e degli esperti contabili (CNDCEC), tra il procuratore nazionale antimafia, Federico Cafiero De Raho e il presidente nazionale della categoria professionale, Massimo Miani. Il protocollo prevede una costante sinergia tra Direzione nazionale antimafia (DNA) e Consiglio nazionale dei commercialisti nell’ambito delle misure di prevenzione patrimoniali, con particolare riferimento alla gestione dei beni sequestrati, nella prospettiva di contribuire ad accelerare il processo di utilizzazione degli stessi e ad incrementarne la redditività.

Il Protocollo pone le basi per un’attività di formazione congiunta tra le due Istituzioni e individua, nei settori di intervento, su alcuni specifici progetti.

Progetto Patrimonium

Il CNDCEC si impegna ad elaborare un data base-gestionale che partendo dall’architettura del sistema SIT-MP del Ministero della Giustizia, consenta di realizzare la interoperabilità accelerando e ottimizzando l’attività degli amministratori giudiziari.

 Trasparenza e rotazione degli incarichi dei custodi e amministratori giudiziari

Le Parti, in attesa del decreto attuativo di cui all’art. 35, comma 2° del Codice Antimafia, si impegnano ad individuare e proporre condivise linee guida che garantiscano trasparenza e rotazione degli incarichi degli amministratori giudiziari, in attuazione delle disposizioni di legge.

Progetto “ONINA”

Alla luce della riforma alla legislazione antimafia, il protocollo prevede la costituzione di un Osservatorio Nazionale Interprofessionale sulla Normativa Antimafia (ONINA) nel quale coinvolgere le Professioni (commercialisti, avvocati, consulenti del lavoro, notai), l’Autorità Giudiziaria, il Consiglio Superiore della Magistratura, il Ministero della Giustizia, e l’Autorità nazionale anticorruzione. Scopo dell’osservatorio è il monitoraggio permanente dell’andamento normativo e giurisprudenziale della normativa antimafia, al fine di individuare e diffondere le buone prassi di gestione, nonché, in una logica emendativa, ove necessario, della legislazione antimafia.

“Il Protocollo tra il Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili e la Direzione Nazionale Antimafia e Antiterrorismo”, afferma il procuratore nazionale antimafia, Federico Cafiero De Raho, “è espressione dell’azione sinergica volta a rafforzare il sistema di contrasto patrimoniale da un lato, e la conservazione del valore economico dei beni sequestrati e confiscati, dall’altro”.

“Con questo protocollo d’intesa – afferma il presidente del Consiglio nazionale dei commercialisti, Massimo Miani – ci impegnano ancora una volta a farci parte attiva, a beneficio della collettività, per il recupero produttivo dei beni sequestrati e confiscati alle consorterie criminali e di aziende che presentino i requisiti per la prosecuzione dell’attività. Il ruolo degli amministratori giudiziari in questo scenario è evidentemente centrale e va rafforzato. I commercialisti italiani sono in prima fila, con le forze migliori del nostro Paese, nella battaglia per la legalità”.

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