Per la flat tax al di sotto dei 65 mila euro “ha prevalso la scelta di assoluto buonsenso di proseguire con il regime forfettario di determinazione dei costi per semplificare la vita dei contribuenti”. Lo spiega il viceministro all’Economia, Antonio Misiani, all’assemblea di Confesercenti. “Abbiamo ascoltato il mondo delle partite iva, ci siamo confrontati con loro”, aggiunge e abbiamo fatto “una scelta di buonsenso e di equilibrio”.

“Sono stati evitati” commenta anche Luigi Marattin, esponente di Italia Viva, “significativi inasprimenti del sistema fiscale per le partite Iva fino a 65.000 euro di fatturato. Che non saranno tenute a tenere la contabilità analitica, ma potranno continuare a dedurre forfettariamente i costi come hanno sempre fatto, evitando inutili complicazioni”.

Un sostanziale passo indietro, quello del Governo, rispetto alle ipotesi di interventi sulle Partite Iva circolate in questi giorni, giudicato positivamente dal Consiglio nazionale dei commercialisti.  “Accogliamo con favore”, afferma  il presidente del Consiglio nazionale della categoria,  commercialisti, Massimo Miani, “le conferme che giungono in queste ore da parte del Viceministro dell’economia Antonio Misiani, dall’on.le Luigi Marattin e da altri esponenti della maggioranza circa il fatto che, in sede di ultima stesura della manovra, Governo e forze di maggioranza hanno evitato le inizialmente previste penalizzazioni per le partite IVA sotto i 65.000 euro di fatturato”.

“Rimane naturalmente il nodo che già avevamo evidenziato al precedente Governo e alla precedente maggioranza”, aggiunge Miani, “dell’impossibilità di fruire delle agevolazioni anche da parte di chi svolge l’attività in forma associata, impossibilità che si trasforma in un incentivo implicito alla disgregazione, in un contesto che invece richiederebbe incentivi alle aggregazioni”.

 

 

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