Si è conclusa recentemente, e con un feedback positivo, la missione a Sydney, una delle città culturali più importanti dell’Australia, cosmopolita e multirazziale, organizzata dall’A.I.C.E.C. (Associazione Internazionalizzazione Commercialisti ed Esperti Contabili), che ha coinvolto attivamente quasi cento tra commercialisti ed imprenditori loro clienti interessati a penetrare mercati esteri. In Australia operano attualmente più di 180 aziende italiane e vi sono ottime prospettive di rafforzare i rapporti economico-commerciali nei settori di interesse rappresentati.

Nel corso della missione, che si è svolta in concomitanza con il XX Congresso mondiale della Professione Contabile “WCOA 2018” con una presenza di oltre 8.000 leader della finanza globale provenienti da più di 130 Paesi, sono stati organizzati diversi seminari in italiano e in inglese presso varie istituzioni locali, tra cui University of Wollongong Australia (Sydney Business School), Italian Chamber of Commerce and Industry, Italian Trade Agency (ITA) e Deloitte Western Sydney, che hanno riguardato aspetti normativi contrattuali e fiscali nel doing business internazionale per una corretta pianificazione dell’export in Australia.

Molto apprezzati sono stati la presenza del Console Generale d’Italia a Sydney Arturo Arcano, gli incontri B2B e i workshop dedicati, organizzati per facilitare relazioni commerciali e scelte strategiche in un contesto di condivisione e di approccio ad un mercato focus di un’economia globale di spessore. Opportunità di business e di confronto tra l’economia italiana e le peculiarità del sistema finanziario australiano sono state  rappresentate dagli interventi di Alessandro Frino, docente di economia e vice rettore dell’Università di Wollongong, e di Elena Kirillova, State Director Austrade, che hanno focalizzato l’attenzione sulle relazioni governative tra Italia e Australia e sugli aspetti legati al diritto internazionale per fornire gli strumenti di approccio all’ambìto mercato australiano.

“I risultati raggiunti a Sydney – ha affermato Massimo Miani, presidente del Consiglio nazionale dei dottori commercialisti e degli esperti contabili – sono frutto di un lavoro di squadra ben strutturato e di sinergie importanti da condividere con l’intera categoria”.

“La missione – ha aggiunto Giovanni Gerardo Parente, presidente dell’A.I.C.E.C. – ha destato interesse e consensi importanti da parte dei professionisti presenti, che hanno individuato occasioni di crescita delle imprese clienti e del loro territorio di appartenenza”.

Del resto il made in Italy, tra gusto e qualità, rimane un’eccellenza da dover promuovere in territori, come quello australiano, con un’imposta generale per le società del 30% (27,5% per le aziende con fatturato annuo inferiore ad AUD 50 milioni dal 2018/2019), una competitiva percentuale del GST (Goods and Services Tax) al 10%, la nostra moneta forte e per i giovani professionisti una motivazione di crescita esponenziale. Tutte le aziende che intendono fare business in questo Paese devono ottenere un Australian Business Number (ABN) ed un Tax File Number (TFN).

Sono stati analizzati con i trade analysts i settori trainanti dell’economia australiana quali agricoltura, costruzioni, trasporti, real estate, ospitalità e mining. Infine, le importazioni dall’Italia, Food and Beverage (pomodori, caffè, formaggi, paste alimentari, olio d’oliva) che nel 2016 sono state pari ad una quota di mercato del 4,7%. L’Australia, tra l’altro, è il Paese ideale per poter sperimentare un sistema energetico alternativo, i suoi vasti territori, la sua ricchezza di fonti rinnovabili e il suo livello di industrializzazione, che lo rendono per antonomasia il Paese dal quale poter trarre tutti i benefici rinnovabili. Sono palesi anche le vulnerabilità del mercato australiano come il declino del settore manifatturiero, l’elevato costo del lavoro e la dipendenza economica dalla Cina.

Hanno completato la missione momenti ludici e di svago come la visita alla spiaggia dei surfisti Bondi Beach, al giardino multicolore più antico dell’Australia Hyde Park, al quartiere Chinatown, ad Harbour Bridge, alla celebre Opera House e al porto di Darling Harbour, zona pedonale lungo la baia di Port Jackson, oltre al rinomato zoo di Taronga con la sua peculiare fauna.  L’anno prossimo l’A.I.C.E.C. ha già anticipato la sua nuova missione a Shanghai, soprannominata “La regina d’oriente” perché considerata la capitale economica della Cina. Sono già tantissime le manifestazioni di interesse pervenute. Uscire dall’ambìto nazionale ed europeo non è più una scelta, ma una necessità per la sopravvivenza delle nostre imprese.

 

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