Il Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte

Gli Ordini e i Collegi ai quali sono iscritti oltre 2,3 milioni di professionisti denunciano con forza l’esclusione dalla norma che disciplina il contributo a fondo perduto a favore degli autonomi e delle imprese che nel mese di aprile 2020 abbiano registrato un calo superiore a un terzo del fatturato rispetto allo stesso mese del 2019. La novità emerge dall’ultima bozza del DL “Rilancio”, nella quale si specifica che tra i soggetti esclusi del beneficio rientrano ora anche “i professionisti iscritti agli enti di diritto privato di previdenza obbligatoria di cui ai decreti legislativi 30 giugno 1994, n.509 e 10 febbraio 1996, n. 103”.

In una nota congiunta firmata dal Comitato Unitario delle professioni (CUP), dalla Rete professioni tecniche (RPT) e dall’Associazione Giuristi ed Economisti insieme (AEGI) (quest’ultima guidata dal presidente del Consiglio nazionale dei commercialisti, Massimo Miani) si afferma che “l’esclusione di tutti i professionisti ordinistici dall’accesso ai contributi a fondo perduto che emerge a sorpresa da una nuova bozza del Dl “Rilancio” è una scelta inaccettabile, che dimostra una volta di più un atteggiamento sostanzialmente punitivo della politica nei confronti di un settore determinante per il sistema economico del nostro Paese che, esattamente come tutte le altre realtà del mondo del lavoro autonomo e dipendente, sta attraversando una fase di enorme difficoltà che necessita di un sostegno concreto da parte dello Stato”.

“La modifica appena apportata al Dl “Rilancio” – concludono i rappresentanti di Ordini e Collegi professionali- è una conferma della scarsa consapevolezza dei problemi di milioni di lavoratori. Gli Ordini e i Collegi professionali chiedono al Governo un intervento per sanare un’evidente disparità di trattamento e annunciano battaglia per modificare questa norma a favore di un’equiparazione tra le misure per le imprese e quella per i professionisti”.

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