Anche i commercialisti italiani hanno partecipato oggi, presso il centro congressi Torino Incontra, al convegno “Tax & The Future”, che rientra in una serie di eventi promossi da CFE-Tax Advisers Europe dal 3 al 5 ottobre in occasione dei festeggiamenti per il suo 60° anniversario. CFE rappresenta un centro di eccellenza e di expertise in materia di fiscalità comunitaria e internazionale a supporto delle Istituzioni internazionali ed europee.
L’evento si è svolto con la collaborazione di due membri fondatori della CFE: il Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili – in rappresentanza del quale hanno partecipato i consiglieri Alessandro Solidoro, delegato all’Attività Internazionale, e Gilberto Gelosa, codelegato alla Fiscalità – e l’Associazione nazionale tributaristi italiani, che festeggia in questa occasione il suo 70° anno di vita.
L’evento ha visto anche la partecipazione di organizzazioni sovranazionali – OCSE e Unione Europea – per esaminare tematiche di particolare rilievo per i professionisti che si trovano ad operare in una società sempre più globale, dinamica e digitalizzata. Ai quattro panel del convegno su crescita e benessere mondiale equo e sostenibile, cambiamento climatico, tassazione dell’economia digitale e diritti del contribuente hanno preso parte esperti di fiscalità a livello europeo e i professionisti fiscali provenienti da tutti i continenti per discutere sul futuro della fiscalità a livello internazionale.
Nel corso della conferenza i membri fondatori della Global Tax Advisers Platform (CFE, AOTCA e WAUTI), la rete che unisce gli esperti in fiscalità internazionale a livello europeo, promuovendo cooperazione, aggiornamenti e attività formative, hanno firmato la “Torino-Busan Declaration” in cui sono delineate le priorità volte a promuovere politiche fiscali inclusive, globali e che favoriscano la crescita.
“Sessant’anni fa, il nucleo fondatore della CFE aveva ben compreso che le questioni fiscali non si fermavano alle Alpi e ai confini nazionali e che una costruzione europea non poteva prescindere da un autorevole riferimento fiscale che unisse, a livello europeo, le voci degli esperti in fiscalità internazionale – ha affermato il consigliere dei commercialisti Alessandro Solidoro durante il saluto di apertura –. Esprimo apprezzamento per gli sforzi compiuti da parte della CFE e dei suoi membri per aver compreso questa esigenza e definito all’interno di un quadro multi-continentale una serie di progetti e di priorità di politica fiscale”.
Solidoro ha continuato il suo discorso ricordando l’impegno dei 120mila commercialisti italiani per un contributo alto e scientifico nella definizione di politiche fiscali a supporto della programmazione economica europea, dell’Ocse e delle agenzie internazionali. “Ma è altrettanto doveroso – ha sottolineato il consigliere del CNDCEC – ribadire che il nostro contributo non può prescindere da un riconoscimento del nostro ruolo e delle responsabilità e oneri che ci assumiamo ogni giorno. Le politiche fiscali presuppongono l’intervento di professionisti competenti in supporto alle autorità fiscali e ai veri decision makers. E non è pensabile che il nostro intervento si svolga senza un formale riconoscimento e senza una drastica semplificazione”.

I membri fondatori della Global Tax Advisers Platform (CFE, AOTCA e WAUTI) firmano la “Torino-Busan Declaration”
I commercialisti si esprimono infatti sul transfer pricing e la determinazione della base comune consolidata, sul pacchetto Iva comunitaria, sull’approccio alla tassazione dei giganti dei social e dell’economia digitale, sul bitcoin e la finanza virtuale. “Per essere interlocutori validi e chiamati a definire o partecipare a sistemi alternativi di risoluzione dispute e trattati contro doppie imposizioni o per redigere e fare accreditare come legge lo statuto del contribuente bisogna essere credibili – ha continuato Solidoro –. E per essere credibili serve specializzazione e formazione continua, occorre un adeguamento degli studi professionali e competenze integrate, soprattutto a livello internazionale. Per poter poi promuovere il benessere del Paese e dell’Europa serve collaborazione tra agenzie governative, enti e istituti rappresentativi della nostra professione. Solo se si fa rete e si lavora assieme si potrà davvero credere che abbiamo fatto qualcosa per le generazioni future”.
Da oggi, in concomitanza con il convegno odierno, sono disponibili i corsi CFE Tax Advisers Europe, realizzati dal CNDCEC in collaborazione con il CFE, sulla piattaforma e-learning Concerto. Si tratta di 15 video lezioni in materia di fiscalità internazionale che saranno fruibili in lingua inglese con supporto di traduzione fino al 31 dicembre 2019.
I commercialisti italiani in possesso di particolari competenze linguistiche ed esperienze in ambito di fiscalità internazionale avranno inoltre la possibilità di iscriversi al Registro europeo degli esperti in fiscalità della CFE a cui aderiscono professionisti “esperti” di oltre 22 Paesi europei, iscritti ai più importanti istituti che rappresentano la professione economico-legale. Il CNDCEC, attraverso l’informativa n. 66/2019, ha comunicato che sosterrà il costo per i primi 35mila commercialisti che ne faranno richiesta per la durata di tre anni.
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Giornalista professionista, addetta stampa del Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili, redattrice di Press Magazine
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