“Facilitare il percorso di revisione dei criteri di determinazione degli onorari spettanti agli ausiliari del giudice, adeguandoli al mutato contesto sociale ed economico del Paese e dei professionisti di settore”. La richiesta è arrivata oggi dal Consiglio nazionale dei commercialisti nel corso del convegno “Dalla norma alla pratica. Realizzare la Riforma del ruolo dell’Ausiliario di Giustizia”, organizzato insieme al Consiglio nazionale e all’Ordine degli ingegneri di Roma. L’evento, si inserisce nell’ambito di un percorso di collaborazione tra le due professioni, iniziato oltre un anno fa e finalizzato all’adeguamento dei compensi dei CTU in merito al quale i due Consigli nazionali hanno formulato un documento caratterizzato da una serie di proposte per arrivare ad una normativa moderna e adeguata che disciplini le tariffe spettanti agli ausiliari del giudice.
“Quella dei CTU e dei periti, in particolare, è una funzione a cui il Consiglio nazionale dei commercialisti ha dedicato particolare attenzione nell’arco di questa consiliatura – ha affermato Giovanna Greco, consigliere segretario nazionale della categoria con delega a Funzioni giudiziarie e ADR –. Il tema è particolarmente sentito non solo perché manca una normativa moderna e adeguata, ma anche perché l’art. 54 del Testo Unico Spese di Giustizia prevede l’adeguamento ogni tre anni della misura degli onorari in relazione alla variazione degli indici dei prezzi al consumo e tale aggiornamento non risulta essere mai stato applicato fin dall’emanazione della legge n. 319 del 1980 sui compensi spettanti per le operazioni eseguite a richiesta dell’autorità giudiziaria”.
“Mi rivolgo direttamente ai membri della Commissione per la rideterminazione della misura degli onorari degli ausiliari del Magistrato, istituita dal Ministero della Giustizia, per chiedere di facilitare questo percorso di revisione dei criteri di determinazione degli onorari degli ausiliari che per noi è imprescindibile – ha continuato la consigliera dei commercialisti –, e di farlo nella prospettiva di completare le riforme avviate nel biennio 2023-2024 e di adeguare quelle riforme al mutato contesto sociale ed economico del Paese e dei professionisti di settore che rendono la normativa sui compensi obsoleta”.
“Ci mettiamo a disposizione delle istituzioni per facilitare, tramite la costruttiva interlocuzione con gli uffici del Ministero, la revisione dei parametri per i compensi dei CTU veicolando le nostre proposte di modifica del “Testo unico in materia di spese di giustizia” – ha concluso la consigliera Greco –, consapevoli che la realizzazione di questo obiettivo rappresenterà per le categorie professionali il giusto riconoscimento delle professionalità e delle prerogative degli ausiliari dei giudici che svolgono l’importante compito di fornire assistenza al giudice nella soluzione di problematiche di natura tecnica per le quali il magistrato non possiede competenze specifiche”.
All’evento hanno preso parte anche Giovanni Mimmo, direttore generale Affari Interni del Ministero della Giustizia, Antonello Fabbro e Giorgio Granello, componenti della Commissione per la rideterminazione della misura degli onorari degli ausiliari del Magistrato, che hanno dato la propria disponibilità a facilitare il percorso di revisione dei criteri di determinazione degli onorari per superare una normativa sui compensi obsoleta.

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