Il prefetto Bruno Corda e il presidente Elbano de Nuccio al momento della sottoscrizione del protocollo 

È stato firmato questa mattina a Roma, presso la sede centrale dell’Agenzia Nazionale dei Beni Sequestrati e Confiscati (ANBSC), un protocollo d’intesa tra il prefetto Bruno Corda, direttore dell’ANBSC, ed Elbano de Nuccio, presidente del Consiglio nazionale dei commercialisti, finalizzato a promuovere, sviluppare e coordinare programmi di formazione e ricerca relativi alla gestione e destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata. Alla sottoscrizione del protocollo era presente anche Giovanna Greco, consigliere segretario del CNDCEC con delega a “Funzioni giudiziarie e ADR”.

Nella consapevolezza che la gestione dei beni confiscati necessita di figure professionali altamente specializzate, le attività in programma avranno l’obiettivo di favorire lo scambio di informazioni tra le parti per sviluppare il dibattito scientifico e culturale sul tema delle infiltrazioni nel tessuto imprenditoriale sano dell’economia da parte delle organizzazioni criminali.

In questo ambito, verranno organizzati incontri seminariali, workshop nonché iniziative di divulgazione scientifica destinati ai professionisti del settore, anche avvalendosi del supporto degli Ordini territoriali e della Fondazione Nazionale dei Commercialisti. Inoltre, tali iniziative vedranno la partecipazione di commercialisti che svolgono le funzioni di amministratori giudiziari e coadiutori insieme al personale dell’ANBSC, promuovendo così uno scambio di informazioni ed esperienze concrete finalizzato al superamento delle comuni criticità.

Il protocollo d’intesa, di durata triennale, stipulato senza oneri per l’amministrazione, rappresenta la continuazione di un percorso di collaborazione tra il Consiglio nazionale e l’ANBSC avviato nel 2012, che ha già portato alla promozione di progetti di studio, ricerca e formazione nel settore.

Ancora una volta risulta essenziale la collaborazione tra le Istituzioni e le realtà professionali coinvolte nonché la condivisione delle risorse, delle informazioni e delle competenze volte ad una sempre migliore gestione dei beni confiscati alla criminalità organizzata al fine di condurre ad una efficace restituzione dei beni alla società civile.

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