Il Terzo settore è stato oggetto di una importante riforma iniziata nel 2016 con la legge delega per la “Riforma del terzo settore, dell’impresa sociale e per la disciplina del servizio civile” con il fine di promuovere l’innovazione e valorizzare il grande contributo del terzo settore ai mutamenti sociali del nostro Paese.

La disciplina attuativa è stata tradotta nel 2017 nei decreti legislativi sul Codice del terzo settore, sull’impresa sociale, sul 5 per mille e sul servizio civile universale. È stato invece pubblicato recentemente il decreto ministeriale 15 settembre 2020 numero 106, che istituisce e regola il Registro unico nazionale del Terzo settore (RUNTS).

“L’operatività del RUNTS di fatto dà avvio alla riforma – spiega Maurizio Postal, consigliere nazionale dei commercialisti delegato al Non Profit –. Il decreto prevede non solo le modalità di funzionamento di prima iscrizione e poi di aggiornamento dei dati, ma anche un decreto direttoriale del ministero del Lavoro che ne fisserà la data di partenza, prevista orientativamente intorno al 15 aprile 2021. Da quel momento, gli enti che vorranno assumere la veste di enti del Terzo Settore dovranno iscriversi al Registro, che verrà gestito dagli uffici regionali, oltre da un ufficio statale presso il Ministero del Lavoro che coordinerà l’attività degli uffici regionali”.

“Ma in quelle data – continua Postal – partirà soprattutto il primo popolamento del Registro, alimentato dai precedenti elenchi degli organismi di volontariato (ODV), delle associazioni di promozione sociale (APS) e dal gruppo più ampio costituito dalle Onlus. Per le prime due categorie è prevista una iscrizione automatica al RUNTS in base ai fascicoli ricevuti dagli uffici regionali. Processo che dovrebbe essere realizzato in circa 90 giorni dopo la data di partenza del Registro”.

Per le Onlus il percorso è più complicato perché sarà l’Agenzia delle Entrate a trasmettere al Registro e a pubblicare sul proprio sito l’elenco delle Onlus trasferite. “Spetterà quindi alle Onlus presentare in autonomia una domanda di iscrizione con la scelta della sezione del Registro in cui essere inserite – dice Postal –. La Onlus potrà anche scegliere di iscriversi tra le imprese sociali, ma in questo caso dovrà rivolgersi al Registro delle imprese che ha una particolare sezione dedicata”.

In questo contesto, di fronte all’accelerazione del processo di riforma, il Consiglio nazionale dei commercialisti ha attivato diverse iniziative. Lo scorso 29 ottobre, il CNDCEC ha organizzato il convegno “Il Registro unico nazionale del Terzo settore e il percorso di attuazione della Riforma del Terzo settore” (link alla differita) per illustrare i riflessi della riforma sull’attività professionale di commercialisti e notai e sull’operatività degli enti coinvolti. All’evento hanno partecipato i maggiori attori di questa riforma: ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, Consiglio nazionale del notariato, Agenzia delle Entrate, Forum del Terzo settore, Rete nazionale dei Centri di Servizio Volontariato.

Entro la metà di novembre, inoltre, verranno pubblicate le prime norme di comportamento degli Organismi di controllo degli enti del Terzo settore. “Gli Organismi di controllo – spiega il consigliere del CNDCEC – rappresentano un nuovo organo sociale che riveste una sorta di funzione del collegio sindacale per le società, ma con particolarità molto estese e responsabilità diversificate rispetto allo stesso collegio”. A breve verrà pubblicato anche un contributo sul bilancio d’esercizio a firma del nostro responsabile d’area non profit, il professor Matteo Pozzoli, e per fine anno è prevista la nuova edizione della circolare sugli aspetti professionali della riforma del Terzo settore”.

Infine, il Consiglio nazionale dei commercialisti ha rinnovato la convenzione con il CSVnet, l’associazione dei Centri di servizio per il volontariato, sottoscritta nel 2018, che ha portato ad una positiva collaborazione a livello centrale e alla sottoscrizione di 26 accordi locali tra i singoli Ordini dei dottori commercialisti ed esperti contabili e i Centri di Servizio competenti territorialmente.

 

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